Tu sei qui: AttualitàChi sbaglia paga: dal 2026 il soccorso alpino sarà a carico degli escursionisti imprudenti
Inserito da (Redazione il Vescovado Notizie), martedì 21 ottobre 2025 11:18:37
Le bozze della nuova legge di bilancio introducono una misura destinata a cambiare le regole per chi affronta la montagna con troppa leggerezza. Dal 2026, infatti, chi chiederà aiuto per imprudenza o negligenza dovrà coprire di tasca propria le spese del soccorso alpino. In altre parole, ignorare i segnali di pericolo o affrontare un sentiero con scarpe inadatte non sarà più a costo zero.
La norma prevede che il pagamento scatti nei casi in cui venga accertato dolo o colpa grave, oppure quando la richiesta di aiuto risulti "immotivata o ingiustificata". In queste situazioni, sarà dovuto un corrispettivo al Ministero dell'Economia e delle Finanze (Mef) per le operazioni di "ricerca, soccorso e salvataggio".
Per il momento la disposizione riguarda soltanto i servizi di Search and Rescue della Guardia di Finanza, ma non si esclude che in futuro la misura possa essere estesa ad altri corpi e tipologie di intervento.
L'importo da pagare non è ancora stato fissato: lo stabilirà il Mef con un decreto ad hoc, che terrà conto dei costi del personale, dei mezzi impiegati, del carburante e delle attrezzature utilizzate. Le tariffe saranno poi aggiornate annualmente sulla base degli indici Istat.
Restano escluse dal provvedimento le operazioni di soccorso previste dagli articoli 489 e 490 del Codice della navigazione: chi si trova in pericolo a bordo di navi o aeromobili continuerà a beneficiare del principio dell'obbligo di soccorso, senza alcun onere economico.
Il provvedimento nasce dall'esigenza di limitare gli interventi evitabili e responsabilizzare escursionisti e turisti. Un problema particolarmente sentito in molte zone turistiche del Paese, come la Costiera Amalfitana, dove ogni anno si moltiplicano gli interventi del Soccorso Alpino con elicottero per recuperare visitatori stranieri che si avventurano con leggerezza lungo i sentieri panoramici — spesso senza acqua, con scarpe da spiaggia o senza conoscere la difficoltà dei percorsi.
L'obiettivo, spiegano dal governo, non è penalizzare chi si trova in reale pericolo, ma disincentivare i comportamenti superficiali che mettono a rischio vite umane e impegnano mezzi costosi. In futuro, dunque, chi sceglierà la montagna senza la giusta preparazione dovrà mettere in conto non solo la fatica, ma anche il possibile conto.
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