Tu sei qui: AttualitàCapone sindaco di Maiori: non è mai troppo tardi
Inserito da (admin), martedì 2 giugno 2015 14:00:25
Ad un appuntamento ci si può presentare puntuali ma, molto spesso, accade che si arrivi in ritardo. Tonino Capone ha impiegato cinque anni in più per indossare la fascia tricolore ma, alla fine, è riuscito nel suo intento. Nel 2010, infatti, doveva essere lui il candidato di quella che era la compagine rappresentativa dell'amministrazione comunale uscente: un passo laterale che, fatto in extremis a favore di Giuseppe Confalone, lo vide essere comunque il candidato più votato sebbene a gioire, di appena 26 voti, fu Antonio Della Pietra. C'è chi ritiene che Capone avrebbe vinto, nel caso in cui fosse stato lui a guidare la lista. E, forse, l'ha pensato anche lui, a caldo e ciclicamente, nel corso dell'ultimo quinquennio. Con i se e con i ma, però, non si fa la storia e Tonino l'ha capito, iniziando a lavorare con uno scopo preciso: evitare la frammentazione del 2010 e possibilmente allestire una compagine nuova. "Obiettivo Maiori" è tutto questo: mette insieme l'esperienza pluriennale del leader con l'apertura a nuovi gruppi che si sono fatti avanti nel paese, in particolare a diversi giovani alla prima esperienza che potranno da ora recitare un ruolo da protagonisti. L'elettorato ha gradito ed ha premiato ampiamente la scelta di agire in questo modo.
Finito l'entusiasmo delle prime ore, però, il nuovo sindaco dovrà convivere con la solitudine del potere. Via le feste, via le bandiere e le bottiglie di spumante, arriveranno le carte bollate ed i districati nodi da sciogliere: i lavori di Corso Reginna, che l'ex assessore Fiorillo dal palco annunciava come imminenti e non interrompibili; la vicenda del porto turistico, da anni cavallo di battaglia dell'opposizione consiliare; l'ubicazione del depuratore, contestata da una larga parte della popolazione; il futuro del complesso di San Domenico, troppo spesso oggetto di promesse mancate. Capone non si farà spaventare da tutto questo, essendo già entrato come vicesindaco nella "stanza dei bottoni". Forse negli ultimi anni sono cambiate un po' di cose, soprattutto da quando a Roma hanno deciso che la speding review doveva iniziare dai comuni: i tagli ai trasferimenti hanno ridotto i margini di azione dei sindaci ed anche su questo il nostro dovrà misurarsi.
Il nuovo primo cittadino, poi, sarà chiamato alla prova più importante che il risultato elettorale gli impone: essere il sindaco non solo dei 1318 Maioresi che gli hanno dato fiducia ma anche di tutti gli altri, compresi quelli che sono rimasti a casa o hanno preferito andare al mare (affluenza pari solo al 69,90%). Se riuscirà in tutto questo, il consenso non potrà che continuare a salire.
E gli altri? Quando c'è qualcuno che vince in maniera netta, inevitabilmente qualcun altro perde malamente. La bocciatura più grande arriva per "Civitas 2.0" e Valentino Fiorillo, assessore uscente candidato in rappresentanza dell'ultima amministrazione comunale. I 577 voti raccolti sono pochi, troppo pochi, se confrontati con le 896 preferenze di cinque anni fa che, in un contesto decisamente diverso, portarono Antonio Della Pietra alla guida del paese. L'elettorato non ha gradito l'operato degli ex amministratori, colpevoli con ogni probabilità di essersi arroccati troppo sulle proprie posizioni. L'ex sindaco, una volta indossata la fascia tricolore, ha ben pensato di concentrarsi sul lavoro, limitando fortemente la sua presenza sul territorio. Il problema, però, è che la democrazia impone un rapporto diretto tra gli eletti e coloro che il consenso l'hanno determinato: un rapporto che, se viene meno, si manifesta rovinosamente compromesso nel momento in cui gli elettori sono invitati nuovamente ad esprimersi. Nella scontata resa dei conti interna, forse, i giovani del gruppo rinfacceranno tutto questo a coloro che gli hanno passato un testimone decisamente bollente.
Al secondo posto nella corsa verso Palazzo Mezzacapo si è piazzato Francesco Amato, alla guida di "Città Nuova". L'ex sindaco manca ancora una volta l'appuntamento con la vittoria, nonostante il grande consenso personale ed una squadra aperta ad Enrico Califano e Bonaventura Sorrentino: questi non entrano in consiglio comunale, superati da Maria Teresa Laudano che si aggiudica il secondo scranno riservato alla compagine. Il risultato non è molto negativo se confrontato a quello degli altri ma il trionfo di Capone non è stato mai messo in dubbio. Buona parte della lista appartiene al gruppo progressista, da anni spaccato a causa di divisioni e rancori personali in larga parte iniziati proprio con la caduta dell'amministrazione di Amato, nel lontano 2004. La sconfitta, in prospettiva futura, potrebbe agevolare il passo indietro dei vecchi interpreti ed il ricompattamento dell'area culturale, sempreché ci sia qualcuno disposto e capace di fare tutto questo.
Non può di certo gioire Lucia Mammato, unica donna della partita ad ambire alla poltrona di sindaco. 696 voti sono un premio ragguardevole alla tenacia ed all'impegno di chi, rompendo con il passato, ha sfidato apertamente le sue origini. «Il problema è che ci sono io» aveva detto, con forza, dal palco la Mammato al suo ex alleato Tonino Capone. Non c'è stato alcun problema, o meglio, il risultato di "Insieme per Maiori" non ha impedito l'affermazione del nemico giurato come invece qualcuno poteva pronosticare. Tuttavia, però, Lucia Mammato è anagraficamente giovane, nonostante una pluriennale esperienza politica. Il consenso raccolto potrebbe legittimarla ad assumere la leadership dell'opposizione per lavorare alla costruzione di un'alternativa alla maggioranza uscita vittoriosa dalle urne. Smaltito l'insuccesso, ci penserà sicuramente.
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