Tu sei qui: Territorio e AmbienteSempre più terreni incolti in Costa d’Amalfi, agricoltore scrive al Ministro Patuanelli e propone una soluzione
Inserito da (Redazione LdA), lunedì 14 febbraio 2022 17:25:32
Assegnare i terreni incolti improduttivi a chi voglia, con il proprio lavoro, contribuire alla piantumazione di prodotti orticoli per la creazione di una riserva alimentare pro-capite.
Questa l'ultima proposta di Michele Ruocco, banchiere in pensione, agricoltore e promotore del Sentiero dei Limoni, tra Minori e Minori.
Conscio del lavoro e dei sacrifici che tante generazioni hanno fatto per la tenuta dei terrazzamenti della Costa d'Amalfi, ha scritto una missiva al Ministro delle delle politiche agricole, alimentari e forestali Stefano Patuanelli, in cui propone un'iniziativa per scongiurare l'abbandono del terreno, sempre più frequente.
Di seguito la missiva integrale.
Eccellenza, mi permetta sottoporre alla Sua cortese attenzione la possibilità di "assegnare" i terreni incolti improduttivi, nel prossimo futuro ai cittadini italiani che vogliano con il loro lavoro contribuire alla piantumazione di prodotti orticoli atti alla creazione di riserva alimentare pro- capite. L'agricoltura italiana può rappresentare ed essere nel prossimo futuro una grande possibilità occupazionale e produttiva per il nostro paese. I termini per l'assegnazione di questi terreni dovranno tener conto di alcuni aspetti quali la conservazione del diritto di proprietà ma anche del valore aggiunto produttivo quale la miglioria infrastrutturale derivante dal lavoro degli assegnatari. Questa possibilità consentirebbe ad una parte della popolazione di dare una risposta concreta al sostentamento, darebbe nuovo impulso al settore agricolo, sarebbe una valvola occupazionale e, non ultima, l'agricoltura a km 0 porterebbe alla concreta valorizzazione del prodotto locale.
Altro elemento valutativo da tener conto è certamente l'aspetto ambientale e di sostenibilità economica in un mondo futuro dove lo spostamento di merci non sempre può avvenire senza inquinamento ambientale. Il ritorno ad un'agricoltura sostenibile e non intensiva e massiva che non modifichi gli aspetti produttivi può rappresentare per il prodotto italiano un'immagine ancor più vincente per la qualità dei suoi prodotti. Mi rivolgo a Lei quale figlio di agricoltore, abitante in costa d'Amalfi, che conosce il lavoro e ha visto nel tempo l'abbandono della coltura agricola, che ben conosce il lavoro ed i sacrifici che tante generazioni di italiani hanno fatto e continueranno a fare per il nostro paese.
La mia è una idea che, strutturata nel modo giusto, ci eviterebbe alcune dipendenze agro-alimentari e darebbe nuovo impulso al settore agricolo italiano che è eccellenza nel mondo. Questo provvedimento sarebbe l'ideale specialmente in Costiera Amalfitana, dove una produzione di eccellenza quale è il limone sfusato amalfitano è in difficoltà. In questo momento la coltivazione dei terrazzamenti incolti, risponde anche all'esigenza di evitare adesso un ulteriore abbandono agricolo causa crisi economica con conseguente crollo delle infrastrutture portanti del territorio. L'abbandono dei terreni agricoli va scongiurato perché i processi produttivi agricoli non sono di facile ripristino produttivo.
Ringraziandola anticipatamente, la saluto distintamente
Michele Ruocco
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