Tu sei qui: Territorio e AmbienteIl Beato Gerardo Sasso, gloria italiana e figlio di Scala», la ristampa del saggio di Mons. Giuseppe Imperato senior
Inserito da (redazionelda), martedì 13 ottobre 2020 20:59:19
Non sono in molti a sapere che il Sovrano Militare Ordine di Malta, una delle istituzioni più antiche della civiltà cristiana e occidentale, e che sin dalla fondazione (1048) ha avuto quale obiettivo la difesa della dignità dell'uomo e la sua assistenza sanitaria in caso di calamità e guerre, è nato a Scala, la più antica cittadina della Costa d'Amalfi, abbarbicata sui monti che guardano verso il mare della "divina costiera".
O, per meglio dire, fu il fondatore dell'Ordine, il Beato Gerardo Sasso, che la Chiesa commemora il 13 ottobre, ad avere natali "scalesi".
A consentire al lettore di ripercorrere la storia, e che storia, dei "Cavalieri ospitalieri", come vennero chiamati in origine gli appartenenti a quell'Ordine, nato appunto novecentosettantadue anni fa, ci hanno pensato il dottor Angelandrea Casale e l'avvocato Paolo Imperato che, dopo la revisione del testo operata d'intesa con il professor Salvatore Ferraro, hanno provveduto a ristampare un saggio, ormai introvabile, che mezzo secolo e passa fa monsignor Giuseppe Imperato (1914 - 2003), parroco - arciprete dell'ex cattedrale di San Lorenzo in Scala e poi dell'ex cattedrale di Santa Maria Assunta in Ravello, fece imprimere con il titolo «Il Beato Gerardo Sasso, fondatore dell'Ordine di San Giovanni Battista di Gerusalemme, gloria italiana e figlio di Scala».
Il libro, che viene appunto riproposto per ricordare il novecentesimo anniversario della scomparsa di fra Gerardo (1120-2020), che dell'Ordine da lui fondato fu il primo Gran Maestro, mette un punto fermo sulla secolare disputa delle origini del Beato Sasso: francese o amalfitana.
«Conoscitore della storia della Costa d'Amalfi» scrivono Casale e Imperato nella loro prefazione, monsignor Giuseppe Imperato «attraverso una approfondita ricerca su fonti archivistiche e documentarie, sostiene l'origine amalfitana e propriamente dalla città di Scala, di fra Gerardo della nobile famiglia dei Sasso». Tra le più nobili del territorio, fu difatti quella dei Sasso. Tanto che, come scrisse lo storico Camera, «nessun'altra famiglia poteva stare a livello della famiglia Sasso, e per nobiltà di natali, e per virtù e scienza e per magnificenza e ricchezza» anche perché la tradizione vuole che tra gli antenati vi erano stati alcuni principi longobardi e lo stesso San Romualdo.
Il saggio, che ha ricevuto il patrocinio morale della Pro Loco Scala Costa d'Amalfi e dell'Associazione Culturale "Ravello Nostra", viene ripubblicato nella collana «Parva Melitensia», fondata e diretta da Angelandrea Casale, giunta al tredicesimo titolo.
La pubblicazione assume anche valenza storica, oltre che celebrativa del Beato fra Gerardo Sasso, perché ripercorre con dati di fatto e riferimenti importanti, le vicende di questi pezzi di territorio della Costa d'Amalfi che tanta importanza hanno avuto nel panorama più vasto della storia italiana e campana, in particolare.
Insomma, si ripercorre anche la storia di Amalfi, repubblica marinara, gloriosa tra quelle italiane, e della sua vita politica, religiosa, commerciale e guerriera. Ovviamente, con il tutto appena accennato perché a volerla narrare per filo e per segno servirebbe altro che un opuscolo di poche pagine, per quanto dense di nomi e vicende complesse come le Crociate.
Il libro, di un centinaio di pagine, che si leggono tutto d'un fiato, contiene cenni bio-bibliografici sull'autore monsignor Imperato e numerose immagini a colori di monumenti e stemmi dei Sasso di Scala.
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