Tu sei qui: Storia e StorieUcciso durante Seconda Guerra Mondiale, ritornano a Minori le spoglie del marinaio Salvatore Amatruda [FOTO]
Inserito da (redazionelda), mercoledì 20 settembre 2017 14:13:41
È un giorno particolare, questo, per Minori. Dopo oltre settant'anni i resti mortali di Salvatore Alfonso Amatruda, marinaio cannoniere della Regia Marina impegnato sul fronte balcanico nel 1943 torneranno nel suo paese natale.
Stamani il sindaco Andrea Reale a rappresentanza della città di Minori, col figlio (che si chiama Salvatore Amatruda e che mai conobbe suo padre) ed i nipoti Costantino e Tonino Amatruda, si sono recati presso il Mausoleo delle Fosse Ardeantine di Roma per il ritiro dei resti del loro congiunto.
Salvatore Amatruda, chiamato alle armi nel 1940, fu attivo sul fronte greco-albanese durante il secondo conflitto bellico presso cui venne catturato dai tedeschi. In prima istanza dichiarato "disperso", in un secondo momento furono recapitate alla moglie la fede nuziale e la piastrina con numero di matricola dalla quale si comprese che il loro caro era ormai morto.
Da allora la moglie prima e successivamente i figli si misero alla ricerca delle sue spoglie. Operazione che si interruppe con la morte del figlio Costantino che voleva rimpatriare la salma.
Successivamente la figlia di Costantino, con l'aiuto del professor Roberto Zamboni, studioso sui luoghi di ritrovo delle salme dei Caduti di guerra, sono riusciti a individuare il luogo di sepoltura di Salvatore Alfonso Amatruda.
Dopo aver effettuato regolare richiesta nel 2016 al Ministero della Difesa per il rimpatrio dei resti dal cimitero di Amburgo, luogo di sepoltura di Salvatore Alfonso Amatruda che morì il 1° febbraio del 1945 all' età di 41 anni, oggi finalmente i resti sono giunti in Italia.
Stasera l'arrivo a Minori, con la teca contenente i resti mortali, avvolta nel Tricolore, che sarà collocata nella cappella della Basilica di Santa Trofimena fino al 22 ottobre, giorno in cui si svolgerà una cerimonia civile e religiosa per la sepoltura nella tomba di famiglia preso il cimitero comunale.
Se sei arrivato fino a qui, significa che apprezzi il nostro impegno nel fornire notizie libere e accessibili a tutti.
Per garantire un ambiente sicuro per i nostri lettori, abbiamo rimosso tutta la pubblicità invasiva, i cookie e i tracciamenti di terze parti.
Tuttavia, per continuare a offrirti un'informazione di qualità, il tuo aiuto è fondamentale. Anche un piccolo contributo può fare la differenza.
Sostieni Il Vescovado!
Scegli il tuo contributo con
Per rimanere costantemente aggiornati con le notizie del Vescovado, in tempo reale sul tuo smartphone, scarica la App!
Per dispositivi Apple |
Per dispositivi Android |
![]() |
![]() |
rank: 109465104
Il rito del truocchio Quando il sole scalda le colline e l’erba falciata dorme stesa sulla terra, inizia il rito antico del truocchio. Si aspetta il tempo giusto, quello che solo gli occhi esperti sanno riconoscere: quando il fieno è asciutto, leggero, profumato. Due persone, legate non solo dalla fatica...
Sono trascorsi 27 anni dalla tragica notte del 5 maggio 1998, quando una colata di fango e detriti scese a oltre 70 chilometri orari dal Pizzo d'Alvano, travolgendo i comuni di Sarno, Quindici, Bracigliano, Siano e San Felice a Cancello. Il bilancio fu devastante: 161 vittime, migliaia di sfollati, interi...
Torino, 4 maggio 1949. Un boato squarcia il silenzio sulla collina di Superga. Alle 17:03, il Fiat G.212 della compagnia ALI, siglato I-ELCE, si abbatte contro il muraglione posteriore della basilica. A bordo, l’intera squadra del Grande Torino, di ritorno da Lisbona dopo un’amichevole organizzata per...
"Non tutti gli amici sono uguali. Alcuni attraversano il tempo con noi, mutando forma ma non sostanza, restando presenti anche quando i ruoli cambiano, le stagioni della vita si susseguono, e il mondo intorno sembra trasformarsi. Vincenzo Palumbo, per Secondo Amalfitano, è stato questo: un punto fermo,...
Il letto di traverso a sbarrare la porta della camera da letto per proteggersi dalla furia del Vesuvio, i resti di alcune vittime e gli oggetti quotidiani, segnali di una vita, poi bruscamente interrotta e che ancora una volta raccontano l'unicità di Pompei e dei suoi ultimi istanti prima della fine....