Tu sei qui: Storia e StorieTre anni fa a Maiori si spegneva Umberto Mammato, il ricordo dell’avvocato Bonaventura Sorrentino
Inserito da (PNo Editorial Board), venerdì 28 aprile 2023 16:55:55
Tre anni fa, dopo una vita spesa per il lavoro (era impiegato nell'azienda salernitana del trasporto pubblico), per la famiglia e il sociale, si spegneva Umberto Mammato, già consigliere comunale di Maiori.
Riportiamo di seguito il ricordo dell'avvocato Bonaventura Sorrentino.
Umberto Mammato... Ho aspettato anni sperando che qualcuno se ne ricordasse... Ma, come si sa, la riconoscenza non è di questo mondo.
Sono certo che Umberto se ne sarebbe fregato, ma voglio dedicargli un pensiero e di certo non perché fosse mio zio, ma per quello che, con il suo impegno, mi ha insegnato.
Umberto era un uomo sicuramente di gran carattere, uno che non mollava e la sua forza era innanzitutto la sua onestà.
Ad un certo punto della sua vita purtroppo ebbe un figlio con una grave malattia che gli impediva di deambulare e di esprimersi, un bambino spastico.
Umberto aveva già due figlie a cui ha voluto sempre un mondo di bene ed erano il suo orgoglio, ma dalla nascita di questo bambino la sua vita cambiò radicalmente ed il suo progetto principale divenne quello di realizzare un centro di riabilitazione ed accoglienza per bambini con difficoltà motorie.
Mi ricordo benissimo tutte le "porte in faccia" e tutte le porte che non si aprivano affatto, ma Umberto non arretrò di un centimetro.
Cominciò costituendo un'associazione non profit, rimettendoci soldi e fatica, mentre nel contempo, periodicamente, era costretto a recarsi a Genova unico centro di assistenza in grado di seguire il figlio. Credo che questa sia stata "la croce" da portare a quel tempo (anni ‘70) per tutti quelli che avevano questo tipo di problema in costiera.
Ripeto: non c'era giorno, e me lo ricordo bene, che mio zio non lo dedicasse al suo progetto, fin quando dopo anni riuscì a strutturare la sua piccola associazione e ad ottenere qualche convenzione pubblica.
Cominciò a dare lavoro ai giovani fisioterapisti locali e consapevole delle sue limitate capacità nel settore sanitario, associò la sua associazione ad un ente nazionale conferendogli ogni potere di gestione.
Dimenticavo... Nel primo periodo di operatività in solitaria, veniva raggirato da un professionista che non aveva versato i contributi previdenziali per i dipendenti e gli venne pignorata per anni una parte della sua pensione.
Oggi Umberto non c'è più ma il Centro nato dalle sue fatiche dà lavoro a decine di persone ed assiste decine di bambini ed adulti con problemi di salute.
Ultima annotazione: mio zio Umberto con la sua simpatia non ha mai smesso di sorridere e di far sorridere chi ha avuto la fortuna di conoscerlo.
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