Tu sei qui: Storia e Storie'Seduto su una polveriera': martedì 21 su Rai Storia il ricordo di Marcello Torre, vittima della camorra
Inserito da (redazionelda), venerdì 17 marzo 2017 17:35:11
Il 23 novembre 1980, un terremoto violentissimo sconvolse gran parte del Sud Italia, facendo quasi 3mila vittime e causando 280mila sfollati. A essere colpito anche Pagani, un paese dell'agro nocerino-sarnese, nel salernitano, dove è sindaco l'avvocato Marcello Torre. Egli è in mezzo alla gente la notte della scossa, a coordinare i primi soccorsi, e sarà in prima linea per i giorni successivi al sisma. Si opporrà fermamente alle infiltrazioni criminali negli appalti per la ricostruzione e il suo impegno civile e contro la criminalità organizzata gli costerà caro: sarà ucciso l'11 dicembre 1980, neanche un mese dopo il terremoto, da uomini legati a Raffaele Cutolo.
La vicenda è stata ricostruita dal documentario "Seduto su una polveriera - Storia di Marcello Torre" di Alessandro Chiappetta, con regia di Alessandra Bruno, che andrà in onda martedì 21 marzo alle 21.10 su Rai Storia, canale 54 del Digitale terrestre, per il ciclo "Diario Civile", con un'introduzione del Procuratore Nazionale Antimafia, Franco Roberti. A ricordare la sua figura e il suo percorso di avvocato, di sindaco e di uomo, la figlia Annamaria, lo storico Isaia Sales, suo amico e avversario politico sulla scena di Pagani, lo storico Marcello Ravveduto, i giornalisti Rocco Di Blasi, Fabrizio Feo e Luigi Di Fiore.
LA STORIA Il torto di Marcello Torre era quello di non voler "gonfiare" le cifre dei senzatetto, impedendo di fatto l'arrivo di cospicui finanziamenti alle imprese. «Non siamo l'Africa - diceva - abbiamo bisogno di tecnici per far rientrare i cittadini delle case, non di soldi e beni di prima necessità».
Il sindaco aveva più volte fatto capire di essere in pericolo per aver annunciato appena eletto che avrebbe governato in modo indipendente, senza lasciare entrare in Comune affaristi e uomini legati ai clan. «Sono seduto su una polveriera», disse in più di una occasione.
Nell'introduzione del documentario il Procuratore Nazionale Antimafia, Franco Roberti, che ha sempre sostenuto che l'omicidio di Marcello Torre è un delitto politico: «L'azione e l'opera di Marcello ci impongono di continuare a sperare di poter verificare la fondatezza o meno dell'ipotesi di una pista politica per questo omicidio».
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