Tu sei qui: Storia e StorieCordoglio per la morte del Prof. Sorrentino, il ricordo di Ennio Cavaliere: «La Costa d'Amalfi perde un gigante che ha tirato fuori il meglio da intere generazioni»
Inserito da (Admin), domenica 14 maggio 2023 17:10:22
di Ennio Cavaliere
Il professor Salvatore Sorrentino non c'è più, ha scelto il giorno della Festa della Mamma, in questa triste e piovosa seconda domenica di maggio, per lasciarci.
Nell'esprimere i sentimenti del mio più accorato cordoglio alla famiglia, permettetemi di utilizzare le vostre pagine per un piccolo ma doveroso contributo tale da far comprendere quanto il professor Sorrentino sia stato un un "gigante" nella formazione di intere generazioni.
Ho avuto la fortuna durante il mio percorso formativo alle superiori di avere Salvatore Sorrentino, già sindaco di Ravello, come prof di Francese.
Le sue ore di lezione erano per 15 minuti di francese e per 45 di cultura in generale, ma soprattutto politica, ma intesa nel senso più nobile del termine.
Ha sempre avuto una smisurata fiducia nei giovani e per questo che voglio ricordare un aneddoto che possa valere come testimonianza del grande uomo che è stato.
Eravamo all'ultimo anno e tutti gli istituti organizzavano il MKπ100 (o più semplicemente Mak P, ndr) e quello del "professionale" era sempre il più limitato per l'esiguo numero di studenti e, di conseguenza, di risorse.
Io e i miei amici vivevamo con frustrazione questa cosa e stavamo pensando a come poter lasciare un segno.
Un giorno, durante un'ora di supplenza, abbiamo discusso di questo nostro desiderio e della nostra voglia di fare con il prof Sorrentino.
Lui ha ascoltato con interesse, alla fine ci ha detto... "e perché non fate quello che desiderate?"
Noi spiegammo che c'erano due problemi, il primo le anticipazioni economiche per tutti i servizi necessari e per il "personaggio famoso" e in seconda battuta, ma non meno grave come problematica, l'alta probabilità di fare un buco nell'acqua se non avessimo raggiunto un pubblico sufficiente a coprire i costi.
Intanto finì l'ora, lui chiese alla collega di matematica di poter stare ancora un'ora con noi perché stavamo discutendo un fatto importante.
In quella seconda ora riuscì con mille esempi a motivarci facendo leva sulla forza della gioventù: "un'arma straordinaria per vincere tutte le sfide".
Secondo il professor Sorrentino "volere è potere" e "seppur non tutti avessero avuto la stessa tenacia, bastavano due o tre anime forti a trainare la causa per far sì che questa raggiungesse tutti gli obiettivi". Insomma non poteva andar male in nessun modo.
E qui che disse la frase fatidica che, se chiudo gli occhi, lo rivedo e la risento con la sua viva voce: "Se in questa classe non ci sono due o tre che riescono a motivare gli altri, allora ho perso tanto tempo in questi 5 anni". (Da rilevare che in quinta non era nostro insegnante ma coordinatore della scuola, in quanto il preside era a Salerno)
Fu una incitazione che riuscì a trasferire in noi una carica enorme.
Il giorno dopo andammo in direzione a comunicare che il suo discorso ci aveva dato la forza per tentare il salto ed organizzare il MKπ100, ma restava il problema degli anticipi che, nel lontano 1988 ammontavano a 15milioni di lire di cui 9 milioni solo per l'ospite speciale: il grande (almeno per l'epoca) Den Harrow.
Nessuno aveva la possibilità di tale acconto, e nemmeno con una colletta di classe saremmo mai potuti arrivare a tale cifra astronomica.
E qui che venne fuori lo straordinario prof Sorrentino. Dal suo immancabile borsello tirò fuori un blocchetto di assegni bancari del Monte Paschi di Siena, nuovo di zecca, e appose la firma su tutti e 10 gli assegni, senza cifra e senza beneficiario, esclamando "io mi fido di voi, so che farete in modo che questi assegni saranno coperti per il giorno dell' incasso, perché il tutto sarà un successo. Io ci credo, perché credo in voi"
Tutto andò ben oltre la nostra più rosea aspettativa. La festa fu organizzata presso l'Hotel Pietra di Luna di Maiori e ci furono più di 1000 persone ad un evento che, ancora oggi, è ricordato con affetto e gioia da quanti vi parteciparono.
Ma l'emozione più grande fu quando portammo i soldi da versare sul conto e, anche in quell'occasione, lui ci tenne a sottolineare la sua felicità per aver contribuito al nostro sogno e, questo l'ho capito solo a distanza di anni, per averci caricato di una responsabilità importante che noi riuscimmo a sostenere.
Sono certo, senza timore di essere smentito, che per noi quella fu la migliore lezione ricevuta in tutti e 5 anni di studio. Disse: "Siete stati formidabili, ricordate che ciò che volete potrete sempre averlo e non dimenticate che ogni tanto dovete aiutare gli altri a realizzare i loro sogni."
Fummo veramente ragazzi fortunati ad incrociare un uomo come il prof. Sorrentino, molto spesso nella mia vita, in certe occasioni, ricordo con affetto questa sua straordinaria lezione di vita.
Gli assegni furono consegnati nelle mie mani, non mi fu raccomandato nulla e per circa 2 mesi non ci chiese mai come stavano andando le cose. Ebbe per noi una fiducia incondizionata.
Grazie professor Sorrentino, oggi insieme a me saranno in molti a pensare a voi con gli occhi carichi che tradiscono un velo di tristezza.
Siamo il futuro di ieri, direbbe un grande cantautore italiano, e quello che siamo oggi è frutto del vostro amore nel veder crescere e migliorare le generazioni a venire, anche quando non riuscivano ad andare oltre il 6 in francese.
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