Tu sei qui: Storia e StorieCetara: in ricordo di Don Giovanni Bertella, il paese costiero vivrà una giornata dedicata alla memoria del compianto Parroco
Inserito da (Admin), domenica 5 ottobre 2025 21:07:18
di Mafalda Bruno
In occasione del XX anniversario della nascita al cielo di Don Giovanni Bertella, il 12 ottobre prossimo Cetara vivrà una giornata a lui dedicata in ricordo del suo impegno profuso come Parroco e dell'impronta da lui lasciata nel paese, con particolare riferimento alla sua dedizione per la Corale parrocchiale.
Le iniziative "ad memoriam" avranno inizio dalla sera prima, sabato 11 ottobre, con un evento che si terrà alle ore 20.00 presso la Sala Benincasa durante il quale verranno raccontate testimonianze e memorie relative alla vita di Don Giovanni e al suo ministero pastorale nella vita della comunità cetarese. Durante la serata verrà presentato il libro "Non cenere, Scintille" il cui autore è Don Gioacchino Lanzillo, nipote di Don Giovanni.
Domenica 12 ottobre, la Messa solenne delle ore 11.00, presso la Chiesa di San Pietro Apostolo, sarà celebrata in suffragio di Don Giovanni durante la quale la Corale parrocchiale che porta il nome del compianto Parroco, eseguirà una serie di canti e inni a lui sempre molto graditi e cari.
Il giorno 30 ottobre, appena nominato Parroco di Cetara da Mons. Angelo Raimondo Verardo, Don Giovanni scrisse sul suo diario "Per Cetara voglio essere un prete che sa pregare, che sa predicare, che sa suonare, che sa essere gioviale con tutti e che visiti gli ammalati".
Il compianto Parroco ha lasciato ricordo indelebile nella memoria dei cittadini di Cetara che hanno amato le sue qualità di come pastore attento, innamorato del paese, instancabile nel suo ministero e dedizione alla comunità, con particolare impegno e cura nell'assistenza delle persone più fragili e bisognose.
Nella sua omelia del 12 ottobre 2005, il Vescovo Mons. Orazio Soricelli così salutava la dipartita del Sacerdote verso la Casa del Padre: "Don Giovanni ha amato molto la comunità di Cetara. Era diventata la sua casa, la sua vita, la sua famiglia. Conosceva tutti e si sentiva legato affettivamente e spiritualmente a tutti" .
Quindi, rivolgendosi direttamente al Sacerdote scomparso : "Grazie per la tua vita di uomo umile, rispettoso, grazie per la tua fede limpida, per il tuo sorriso di fanciullo e per l'allegria che sapevi trasmettere con la tua fisarmonica e per aver reso più bella la Chiesa con le liturgie del canto".
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