Tu sei qui: AttualitàScala segnala al Governo il recupero del sepolcro di Marinella Rufolo /FOTO
Inserito da (redazionelda), venerdì 27 maggio 2016 13:12:05
Con il Monumento sepolcrale di Marinella Rufolo della Cripta del Duomo di San Lorenzo Scala aderisce a "Italia viaggia nella bellezza", segnalando, alla mail bellezza@governo.it il suo bene culturale da recuperare. La proposta è della Pro Loco di Scala dopo aver ottenuto il consenso della Parrocchia.
Si tratta di salvare un monumento che aspetta da anni un urgente ed inderogabile intervento di restauro e di conservazione. Solo in virtù di questo intervento sarà possibile impedirne l'ulteriore degrado e restituirlo alla cultura ed alla bellezza dell'arte.
Scala, pur vantando un patrimonio artistico cultuale degno di nota e pur trovandosi in Costa d'Amalfi, continua ad essere considerato un centro minore. La valorizzazione dei beni culturali, tra cui il Monumento sepolcrale di Marinella Rufolo, può essere un importante attrattore di turismo culturale. Da esso, infatti, è nata l'idea del corteo storico medioevale rievocante il matrimonio che imparentava le nobili famiglie di Ravello e Scala, riscuotendo grande successo con forte richiamo turistico.
Il Monumento, eseguito interamente in stucco, fu fatto erigere nel 1332 dal nobile scalese Antonio Coppola per accogliere le spoglie della sua consorte Marinella, rampolla della nobile famiglia Rufolo di Ravello, evocata dal Boccaccio nel Decamerone, nella novella dedicata a Landolfo Rufolo (II, 4).
Definito "maestoso e quasi regio mausoleo di finissimo stucco" dal De Lellis, l'opera, che alcuni attribuiscono alla scuola di Tino da Camaino, è posta nel lato settentrionale della cripta del Duomo di San Lorenzo e raggiunge la chiave della volta. È riccamente decorata: dalle due colonne poste ai lati si slanciano in alto due guglie riccamente decorate con motivi floreali, fra le torri una cuspide con al vertice la statua di Mosè e sui cui lati esterni possono ammirarsi tredici medaglioni con immagini di Santi. Il sarcofago è posto al centro e su di esso giace la defunta con ai piedi due cagnolini simbolo di fedeltà. La parete frontale è ricca di decorazioni, che vedono protagonista la Vergine Maria.
Scipione Volpicella nelle "Antichità di Amalfi" fa l'esegesi del Monumento, ne descrive la struttura architettonica, la complessa iconografia e lo stile delle figure che ammontano a circa 130.
Da questa compiuta descrizione può farsi un raffronto con la gravità dello stato attuale e constatare il deterioramento continuo, la scomparsa della originaria cromatura (di cui restano solo poche tracce), lo sbriciolamento dello stucco, la irriconoscibilità dei volti dei tanti personaggi rappresentati nonché i danni causati dalla umidità
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