Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie.
Tu sei qui: SezioniStoria e StoriePiù di milleseicento riproduzioni di opere d’arte della Fonderia Chiurazzi acquisite dal Parco Archeologico di Pompei
Scritto da (Redazione LdA), venerdì 3 giugno 2022 16:10:26
Ultimo aggiornamento venerdì 3 giugno 2022 16:10:26
I beni superstiti della storica Fonderia Chiurazzi acquisiti dal Parco archeologico di Pompei. Circa 1.650 esemplari - "negativi" per la riproduzione di opere d'arte antiche, oltre a bozzetti e copie in gesso - che andranno ad arricchire il patrimonio del Parco e potranno essere rimessi in uso per ricollocare nelle case pompeiane i reperti oggi custoditi nei musei per motivi di conservazione.
La Fonderia Chiurazzi, maestra dell'arte millenaria della fusione a cera persa, si è distinta nel mondo per la creazione di capolavori in bronzo sin dalla fine del XIX secolo.
La sua attività si colloca, divenendone una preziosa testimonianza, nel milieu culturale generato a Napoli e nell'area vesuviana con la scoperta dei siti archeologici di Pompei ed Ercolano; nel corso degli scavi, che suscitavano interesse ben al di fuori dei confini nazionali, venivano rinvenuti bronzi antichi, le cui copie erano estremamente ricercate sul mercato internazionale.
Nel 1870 Gennaro Chiurazzi (1840-1906) diede vita a Napoli, prima in una piccola sede di fronte al Museo Nazionale, poi presso l'Albergo dei Poveri, a un laboratorio di formazione artistica che ben presto divenne un punto di riferimento per i massimi artisti e cultori della scultura del Novecento.
La fama della fonderia crebbe velocemente, tanto da ottenere il privilegio di riprodurre, tramite i calchi, opere su originali di sculture antiche, oggi per la maggior parte esposte nei principali musei italiani, dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli ai Musei Vaticani e Capitolini, dalla Galleria Borghese agli Uffizi a Palazzo Pitti, al Museo Archeologico di Firenze. Un'opportunità esclusiva che garantì alla Fonderia Chiurazzi la possibilità di proporsi sul mercato quale unica detentrice di un patrimonio di "matrici autentiche" da cui ottenere esemplari in diverse dimensioni e finiture, i cui costi erano riportati in appositi cataloghi illustrati. Grazie a questa singolarità la Chiurazzi ha realizzato bronzi per collezionisti di grande prestigio, per Enti ed Istituzioni Culturali internazionali ed i maggiori poli museali, ultimo tra i quali il Getty Foundation a Malibù.
Di grande rilievo è la collezione delle forme degli oggetti ritrovati a Pompei ed Ercolano.
L'acquirente poteva scegliere il soggetto più gradito ed ottenerne diverse finiture: alla "pompeiana", contraddistinta da un colore verdastro, alla "ercolanese", brunita e modicamente più costosa, o quella "rinascimentale" scura, lucida e più onerosa. Il procedimento di patinatura, curato per ogni singolo pezzo da maestranze altamente specializzate, costituiva un vero e proprio "marchio di fabbrica", con il quale identificare tra le altre officine la produzione della Fonderia Chiurazzi.
L'elenco di tutte le riproduzioni trova riscontro nel "Catalogo delle Riproduzioni di opere classiche in bronzo e in marmo" compilato da Salvatore Chiurazzi ed edito nel 1929, nonché nell'elenco dei beni trasferiti dal proprietario dell'epoca, sig. Clemente Setaro, alla ‘Chiurazzi internazionale s.r.l.' in occasione dell'atto di vendita.
Su istanza del Parco archeologico di Pompei e in particolare del Direttore Generale dei Musei, Massimo Osanna, allora Direttore di Pompei, che ne ha avviato e fortemente incoraggiato l'acquisto, consapevole della importanza eccezionale di questo capitale, la Direzione Generale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, guidata da Federica Galloni si è avvalsa del diritto di prelazione per l'acquisizione del patrimonio superstite della Fonderia Chiurazzi di Napoli (1870-2012), già dichiarata di interesse storico-relazionale oltre che di eccezionale interesse storico-artistico dalla Commissione regionale per il Patrimonio culturale per la Campania.
"La collezione Chiurazzi oltre al valore per quantità e qualità dei pezzi rappresenta una testimonianza importante della suggestione che le scoperte di Pompei ed Ercolano suscitavano nei committenti dell'epoca, che facevano a gara per assicurarsi una copia delle sculture antiche, da esporre nelle proprie dimore. - dichiara il Direttore Generale dei Musei, Massimo Osanna- Il Parco archeologico di Pompei non poteva lasciarsi sfuggire questa occasione importante di arricchire il proprio patrimonio, considerata la stretta relazione tra i beni della Fonderia e il sito "
"L'acquisizione del patrimonio della Fonderia Chiurazzi si colloca nell'ambito di una strategia di tutela e valorizzazione attiva del patrimonio culturale. - sottolinea il Direttore del Parco archeologico di Pompei, Gabriel Zuchtrieghel - I "negativi" delle sculture antiche, che saranno esposti al pubblico in modo da restituire il sistema di relazioni culturali e creative generate dalla scoperta di Pompei, consentiranno di sperimentare, anche con l'ausilio di tecnologie digitali, nuove modalità di produzione artistica. E' intenzione del Parco riavviare l'attività di riproduzione nonché di vendita delle copie realizzate al fine di promuovere un'economia a base culturale e stimolare capacità imprenditoriali nel fragile contesto pompeiano".
Se sei arrivato fino a qui sei una delle tante persone che ogni giorno leggono senza limitazioni le nostre notizie perché offriamo a tutti la possibilità di accesso gratuito.
Questo è possibile anche grazie alle donazioni dei lettori. Sostieni l'informazione di qualità, sostieni Il Vescovado!
Scegli il tuo contributo con
Per rimanere costantemente aggiornati con le notizie del Vescovado, in tempo reale sul tuo smartphone, scarica la App!
Per dispositivi Apple |
Per dispositivi Android |
![]() |
![]() |
rank: 106610106
Ottenute direttamente dagli agrumi coltivati da secoli nella tenuta di famiglia denominata Villa Paradiso, le scorzette di limone e arancia della Pasticceria Pansa sono ormai una specialità tra le più apprezzate nell'intera Costa d'Amalfi. Se poi vengono tagliate e ricoperte di tenere sfoglie di cioccolato...
di Sigismondo Nastri* Era il 27 giugno 1988. A trentaquattro anni di distanza. Ricordo ancora, nitidamente, quella brutta storia che sconvolse la vita degli abitanti di Maiori: il crollo di un'ala del palazzo D'Amato, al corso Reginna, che provocò sei vittime innocenti tra gli abitanti dello storico...
Si è conclusa, a Cava de' Tirreni, la 366esima edizione dei festeggiamenti in onore del Santissimo Sacramento. In tantissimi hanno partecipato, ieri, 25 giugno, all'evento conclusivo: la rievocazione storica della festa di Monte Castello in onore del miracolo che pose fine alla peste bubbonica del 1656...
I resti di una tartaruga di terra, una testuggine, con il suo fragile uovo custodito nel carapace, rinvenuti in una bottega di via dell'Abbondanza; testimonianza del vasto ecosistema di Pompei, composto di tracce naturali e non solo antropiche e prezioso indizio archeologico dell'ultima fase di vita...
Accanto alla celebrazione liturgica della Natività di San Giovanni Battista, in ambito rurale, si sono sviluppate manifestazioni ricollegabili a culti agrari e solari di origine pagana, che sono giunte ai giorni nostri e che traggono la loro origine nel fatto che, nel calendario dell'antica Roma, il...
Abbiamo notato che stai usando uno strumento che blocca gli annunci pubblicitari.
La pubblicità ci permette di offrirti ogni giorno un servizio di qualità.
Per supportarci disattiva l'AdBlock che stai utilizzando.