Il Vescovado Costiera Amalfitana

In merito agli incendi sparsi verificatisi domenica scorsa nella frazione di Torello, al termine dello spettacolo pirotecnico dell'Addolorata, è intervenuto il movimento Insieme di Ravello, rappresentato tra i banchi della minoranza in Consiglio comunale da Paolo Vuilleumier e Gianluca Mansi. Attraverso un post apparso sulla propria pagina Facebook, il sodalizio replica alle affermazioni del sindaco Salvatore Di Martino che dopo aver ringraziato tutti i componenti il comitato festa per l'impegno e la passione mostrati, ha minimizzato circa la gravità degli incendi.

«Un Sindaco molto distratto e superficiale», titola la nota di Insieme per Ravello che a beneficio della completezza d'informazione si pubblica integralmente di seguito.

«Nel ringraziare tutti coloro che hanno contribuito alla buona riuscita della festa di Torello - ringraziamenti che formuliamo anche noi a tutti i torellesi devoti della Madonna Addolorata, che con il loro impegno mantengono viva una storica tradizione a cui tutti i ravellesi sono legati e che coinvolge l'intera costiera e tanti turisti - il Sindaco di Ravello definisce piccoli focolai e falsi allarmi il vasto incendio che si è propagato nell'intero borgo e che ha messo a repentaglio l'incolumità delle persone.

Al di là della consueta mancanza di stile di voler rivolgere i ringraziamenti "speciali" ad una sola persona (il riferimento è al consigliere comunale Valentino Amato ndr), il Sindaco non può voler nascondere che solo la buona sorte e il lavoro svolto dai volontari della protezione civile e dai torellesi - che hanno operato in condizioni difficilissime mettendo a repentaglio la propria integrità fisica - hanno evitato il peggio.

Ciò che è accaduto quest'anno deve far riflettere e bisogna approfondire i motivi che hanno causato tutto ciò per poterne trarre insegnamento e apportare gli opportuni correttivi preventivi per il più sicuro svolgimento della manifestazione.

Un Sindaco non può peccare di superficialità quando si tratta di sicurezza delle persone e, perché no, di salvaguardia dell'immagine di Ravello».