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Tu sei qui: SezioniRegioneDAD fino al 29, genitori ricorrono al TAR. De Luca: «Misure nazionali non fondate su parere tecnico-scientifico CTS»
Scritto da (Redazione LdA), lunedì 10 gennaio 2022 14:06:19
Ultimo aggiornamento lunedì 10 gennaio 2022 14:11:14
Un ricorso è stato presentato al Tar Campania per l'annullamento dell'ordinanza firmata venerdì dal presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, in merito alla sospensione dell'attività didattica in presenza fino al 29 gennaio per le scuole dell'infanzia, elementari e medie.
Il ricorso è stato presentato da alcuni genitori, difesi dagli avvocati Giacomo Profeta e Luca Rubinacci. Il presidente della quinta sezione del Tar Campania, Maria Abbruzzese, ha perciò chiesto alla Regione Campania «gli atti pertinenti e rilevanti a presupposto dell'ordinanza impugnata».
Oggi la Regione ha presentato gli atti richiesti. Per il governatore De Luca e l'Unità di Crisi non ci sarebbe nessuna violazione del decreto legge n.111/2022, risultando provata una condizione di eccezionale e straordinaria necessità attestata, tra l'altro, da:
- Rt di ospedalizzazione pari a 1,78, che indica il raddoppio dei ricoveri Covid in arco settimanale;
- esaurimento posti letto pediatrici Covid, nella regione con popolazione più giovane d'Italia;
- blocco già decretato delle attività sanitarie di elezione;
- previsione di certo esaurimento di posti letto di degenza Covid nel breve periodo in mancanza di misure immediate.
A sostegno della sospensione della didattica in presenza, il governatore ritiene che «le misure nazionali non sono fondate sul parere tecnico-scientifico del CTS, che non è stato convocato, contrariamente a quanto richiesto da tutte le Regioni per assumere decisioni consapevoli. Al contrario, l'Ordinanza regionale è fondata su un'istruttoria tecnica che tiene conto dei dati più aggiornati della Cabina di regia nazionale, delle valutazioni dell'Unità di crisi regionale, della richiesta di presidi e Sindaci che segnalano criticità non risolvibili a breve».
Inoltre, spiega De Luca al Tar Campania, «le misure previste dal decreto governativo sono inattuabili e del tutto virtuali, almeno nel territorio regionale della Campania, tenuto conto che vi è impossibilità di assicurare il contact tracing e insostenibilità dei carichi da parte delle ASL, attestata dai dirigenti scolastici e da tutti i Direttori generali delle AASSLL campane».
«In caso di sospensione dell'ordinanza vi sarebbe un danno irreparabile per la popolazione giovanile data la previsione del picco dei contagi per fine gennaio, in presenza di una bassissima percentuale di vaccinazione sotto i 12 anni. Tutte le scuole sono aperte; si prevedono solo tre settimane di didattica a distanza per medie inferiori ed elementari. Tre settimane di respiro per i Presidi, i Sindaci e le AASSLL che ne hanno fatto richiesta per ampliare la fascia dei vaccinati e scavallare il picco dei contagi», chiosa.
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