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Tu sei qui: SezioniL'EditorialeLa bellezza può regnare solo laddove siano garantiti cura e rispetto delle leggi
Scritto da (redazione), venerdì 5 febbraio 2021 07:39:28
Ultimo aggiornamento venerdì 5 febbraio 2021 07:44:57
di Emiliano Amato
La Costa d'Amalfi, terra mitica, è una rupe erta sul mare, scoscesa, "sopra l'onde pendente" come la definisce Omero nell'Odissea. La particolare conformazione geo-morfologica di questa montagna ne fa una terra di straordinario fascino, tanto da meritare l'appellativo di "Divina". In effetti costa e montagna sono un tutt'uno: una realtà da favola, uno spazio dell'anima. Lo squilibrio socio-economico, trasformatosi presto in squilibrio territoriale, è stato innescato dalla costruzione della strada borbonica costiera, che ha sconvolto i rapporti sociali consolidati in secoli di storia, provocando, dalla metà dell'Ottocento, uno sviluppo incontrollato di cui oggi si avvertono le conseguenze. Cosa ci fa ad Amalfi quella casa aggrappata alla roccia a strapiombo sul precipizio? Domanda legittima considerando la voragine che si è aperta proprio sotto le sue fondamenta in seguito al crollo di martedì. Domanda legittima se non sapessimo di trovarci in Costiera Amalfitana.
Quella casa, come tante altre, ha strappato metri alla roccia, ha reclamato il diritto di esistere in un luogo che per secoli ha visto l'uomo adattarsi alle asprezze e difficoltà del territorio ma anche domarlo e piegarlo alle sue esigenze. Uomo e ambiente hanno trovato nel tempo un equilibrio. Un equilibrio instabile però, perché la natura cede a malincuore i suoi angoli di Paradiso in terra e ne reclama, all'improvviso, un prezzo da pagare. Altissimo. Allora cosa fare? Rinunciare non si può più.
L'intreccio tra gli autoctoni e questo fragilissimo territorio è ormai indissolubile: generazioni che hanno solcato quelle rocce, che si sbriciolano dopo secoli, costruendo strade e case, lasciando un'impronta indelebile nel paesaggio che è raffigurato nelle cartoline che nel mondo diffondono l'immagine della Divina.
Se tornare dietro non si può, per andare avanti c'è bisogno di una sola cosa. Cura. Il termine rimanda alla preoccupazione ma anche al concetto di prendersi cura di qualcosa. Occuparsene prima che avvenga una catastrofe mettendo in atto tutta una altra serie di interventi di gestione ordinaria di un territorio a forte rischio idrogeologico. In Paradiso non ci possono essere costruzioni abusive, né terreni lasciati senza manutenzione.
La bellezza può regnare solo laddove siano garantiti l'ordine e il rispetto delle leggi.
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