Tu sei qui: Lettere alla redazioneForza Ravello, rialzati e torna grande!
Inserito da (redazionelda), lunedì 16 febbraio 2015 14:25:15
di Salvatore Sorrentino*
Cara Ravello.
Stamani, mi giravo e rivoltavo nel letto, depresso. Ero triste, e non mi spiegavo perché. Anzi, non mi chiedevo perché. Poi ho aperto gli occhi. Ho guardato fuori dalla finestra, tutto mi appariva triste, intristito. Ho rinchiuso gli occhi.
Ho cominciato a svegliarmi, a veder chiaro; ma due lacrimoni mi giravano negli occhi, pensavo ormai chiaramente a te, mia cara Ravello, alla fine infelice cui ti stanno portando tuoi figli insensibili, infidi, inaffidabili.
Soprattutto uno, ingannatore, falso, affamato di potere, ingordo, famelico di denaro, che sta rifacendosi, in pochi anni, di quello che non è riuscito a racimolare in anni di tentativi, solo perché ben sorvegliato da tuoi bravi figli, Ravello mia.
Ho pianto.
Per riprendermi un po', ho acceso il computer e sono andato sul Vescovado. Al primo posto ho trovato l'articolo "Fondazione Ravello, ira di Canfora ... ". Grazie, Presidente, mi dai, mi ridai fiducia, mi fai sperare che ancora qualche possibilità c'è che ci liberi di questi che, o per voracità, o per acquisire prestigio, ci stanno vendendo, svendendo.
Caro Presidente Canfora, il mio Sindaco ti è molto vicino; purtroppo è stato intimorito, terrorizzato; anche da incauti miei concittadini, che non comprendono il danno che arrecano alla loro città, nel momento in cui, finalmente, si realizzerebbero i loro buoni propositi; salvo, poi, a gestirne gli effetti.
Caro Presidente, grazie ancora, e continua così. Ravello e i Ravellesi meritano.
Ora mi sento meglio, le lacrime sono scomparse dagli occhi, comincio a riflettere sull'intera vicenda. E mi viene in mente che, nel Consiglio di Indirizzo, ci sono anche, anzi, soprattutto, i nostri tre rappresentanti, quelli nominati dal nostro legittimo Sindaco.
Gianpaolo Schiavo è ravellese, vuole il bene verodi Ravello, lo ha pure ampiamente dimostrato (e io ne ho preso atto), dunque agirà nell'interesse della sua Città.
Peppino Liuccio è un innamorato pazzo di tutta la Costiera Amalfitana, già più volte ha manifestato il suo pensiero: possiamo star tranquilli.
L'avvocato Della Pietra è apparso chiaramente il più irritato di tutti, non accetta minimamente la prepotenza della regione e soprattutto quelle che appaiono chiaramente minacce da parte del suo Presidente. Perciò, anche qui possiamo stare tranquilli. "Avvocato Della Pietra, grazie per la difesa che ha fatta della nostra identità, soprattutto complimenti per la sua penna, è un piacere leggerLa".
Finalmente mi son acquetato, sono divenuto più tranquillo, soprattutto più fiducioso nel domani della nostra Ravello e, perché no, della nostra Costiera Amalfitana e della Campania tutta. E un pensiero vola, adesso, a tutti i miei conterranei, a quelli onesti, non arrivisti, non avidi di denaro e di potere, a quelli che amano sinceramente, senza secondi fini, la loro terra e i figli di questa; e racconto loro un episodio che mi riguarda.
Tanto tempo fa, cioè ben quarantacinque anni or sono (sono passate due generazioni), inventai un detto"Ravello ai Ravellesi"; oggi mi ritorna alla mente e voglio adeguarlo alla situazione attuale: "La Campania ai Campani". Gli interessi della nostra terra sappiamo e vogliamo gestirceli noi Campani. L'on. Brunetta, che pur rispetto, soprattutto per la sua Cultura, vada a fare il Sindaco a Venezia e lasci in pace i Ravellesi e Ravello; venga qui a godersi anche lui questa nostra bella terra, gran dono di Dio, come noi, talvolta ci godiamo la sua Venezia, almeno una volta ogni quattro anni, in occasione della Regata.
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Al momento di trasmettere questo mio scritto alla Redazione, leggo il comunicato del Gruppo Consiliare di Maggioranza di Ravello: "Me ne rallegro, ringrazio uno ad uno tutti i Consiglieri; la mia tristezza di stamattina si è trasformata in letizia".
*già sindaco di Ravello
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