Tu sei qui: AttualitàGiancarlo Giannini stasera di scena a Minori rivela: «Non sono a favore del mestiere d’attore». Ecco perché
Inserito da (redazionelda), venerdì 19 agosto 2016 11:57:56
MINORI - Si esibirà questa sera, venerdì 19 agosto, nella Città del gusto il maestro Giancarlo Giannini, per la terza serata di anteprima del "Gusta Minori". La kermesse enogastronomica promossa dall'amministrazione comunale guidata dal sindaco Andrea Reale, in calendario dal 26 al 28 agosto prossimi. Lo spettacolo di Giancarlo Giannini, che andrà in scena nella splendida location del pontile di Minori, con inizio alle 21 e 30, è a cura della Christian Merli Management.
Accompagnato al sax dal musicista Marco Zurzolo, Giannini "Legge Napoli" alla sua maniera, con grande maestria, poesia e il suo stile inconfondibile, che ne hanno fatto un'icona internazionale del cinema e del teatro. Il maestro entra in scena in completo grigio, con camicia chiara e cravatta intonata all'abito, esordendo con un testo inedito di Elvio Porta; preceduto dall'esecuzione di "Era de maggio" di Salvatore Di Giacomo, a cura del cantante Gianluigi Esposito. Prima di lui, in una mise semplice ma elegante, l'attrice Susy Mennella dà inizio allo spettacolo, avanzando dal fondo della platea con movimenti sinuosi e conducendo gli spettatori, attraverso la sua recitazione, alle atmosfere magiche della Napoli di inizio ‘900. Poi si entra nel cuore dell'antica Partenope, accompagnati dalla voce di Giannini, che racconta una «città misteriosa e affascinante, dove è possibile imbrogliare restando onesti, perché la maestria dell'inganno a Napoli è un'arte». «Elvio è un mio caro amico, geniale nel raccontare la Campania da un'angolazione kafkiana - ha dichiarato Giannini. Queste letture - ha aggiunto il maestro - sono piccoli racconti sulla bellezza della vostra terra, un mistero in cui mi riconosco molto, da cui emerge l'arte del sopravvivere: quella capacità di essere nella legge pur tirandosene fuori».
Lei a Napoli ci ha vissuto. Cosa le resta di quel periodo, la città ha influito sulla sua carriera?
«Ho vissuto a Napoli dagli 8 ai 19, in un periodo formativo molto importante. Le sono grato, mi ha insegnato molto, ha stimolato la mia fantasia. A Napoli tutto è possibile e impossibile al tempo stesso. Per la mia mente è stata fondamentale, ho studiato in una scuola bellissima: il "Volta". Il mio professore di fisica era compagno di banco di Enrico Fermi».
A scoprirla fu Ettore Scola, che ricordo ha del maestro?
«Il mio primo vero maestro è stato Zeffirelli. Io vengo dal teatro e con "Romeo e Giulietta" girammo tutta l'Europa. Scola mi vide a teatro e mi chiamò, aggiungendomi al duo straordinario Vitti-Mastroianni per "Il dramma della gelosia". Da lì è partito tutto, ho lavorato con delle icone del cinema. Scola aveva un senso del gioco straordinario e mi faceva entrare in queste sue favole cinematografiche, invenzioni bellissime in cui troviamo delle fantasie che non sono la realtà ma lo sembrano».
Dopo il film "Ti ho cercata in tutti i necrologi", pensa di tornare dietro la macchina da presa?
«È stato poco capito, desideravo da tanto raccontare questa storia che, purtroppo, non ha avuto successo. Sono stato produttore, regista e sceneggiatore di questo film che non racconta nulla delle cose della vita e, pur essendo tratto da una storia vera che mi è stata raccontata anni fa, è totalmente surreale: è una storia sulla caccia grossa, una strana storia di amore e morte. Come disse Schopenhauer, scrivo per i posteri. Naturalmente, scherzo».
Ha interpretato centinaia di personaggi, ce ne sarà stato qualcuno a cui è rimasto più legato?
«Quelli che più resistono in me sono i personaggi della Wertmüller: lei è un genio della scrittura e della macchina da presa, paragonabile a Kubrick. Il primo è stato "Mimi metallurgico". Ho trascorso tre mesi in Sicilia cercando di prendere appunti e ho scoperto della gente straordinaria».
Cosa insegna ai suoi allievi del Centro Sperimentale di Cinematografia?
«Non sono a favore del mestiere dell'attore: in Italia gli attori non vengono aiutati, ma siccome sono in tanti a volerlo fare cerco di insegnarlo ed è difficilissimo; si possono svelare dei trucchi, indicare le giuste pause ma poi ognuno deve tirare fuori la voglia di raccontare le proprie fiabe in modo non convenzionale. Ai miei allievi dico sempre: liberatevi, anche se fate degli errori. Ne farete tanti ma se intuite tra questi qualcosa che errore non è, allora scoprite qualcosa di nuovo».
La performances di Giannini sarà preceduta, come di consueto secondo il connubio che lega arte ed enogastronomia, da una degustazione di cibi e vini messi a disposizione dalle aziende che aderiscono al consorzio Slowfood, che avrà inizio alle 20. Per informazioni telefonare al 389 6729 968.
Intervista di Susy Mennella, editing a cura di Fabio Falabella
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