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Tu sei qui: SezioniCronacaMaiori, crollo nel cantiere del multipiano: chiesto giudizio per i 5 indagati
Scritto da (Redazione), venerdì 6 marzo 2020 12:22:42
Ultimo aggiornamento venerdì 6 marzo 2020 12:59:19
MAIORI - Per il crollo nel cantiere del parcheggio multipiano di via Capitolo avvenuto tre anni fa, chiesto il rinvio a giudizio per cinque persone che rischiano di finire a processo per violazione alle norme urbanistiche e falso.
La richiesta della Procura è ora la vaglio del gip Marilena Albarano del tribunale di Salerno. A rischiare il processo sono il committente dei lavori, i tecnici di Cava de' Tirreni e i responsabili delle due ditte incaricate dell'esecuzione dei lavori, una di Pagani, l'altra di Angri.
Nel marzo del 2017 era attivo in via Capitolo un cantiere per la costruzione di 70 garage. L'impresa incaricata dei lavori di trivellazione stava eseguendo la posa in opera di una serie di pali per creare una paratia.
Il 14 marzo un pericoloso smottamentoaveva interessato un intero lato dello scavo. Con tutta probabilità proprio i lavori di sbancamento della roccia la causa del crollo. La quantità di pietre e terreno piovuta già con forza ha persino travolto la palificata in calcestruzzo realizzata in seguito agli scavi, proprio allo scopo di evitare crolli.
I Carabinieri dell'Aliquota Operativa della Compagnia di Amalfi aprirono immediatamente un'indagine.
Dopo vari sopralluoghi e visione di atti, sono stati raccolti elementi a carico dei cinque indagati, il proprietario ed altri quattro professionisti, per il reato di frana colposa.
L'opera, secondo la procura, non rispettò i parametri descritti nel progetto. Il crollo - secondo gli inquirenti - fu determinato da un errore del progettista che omise di valutare fedelmente lo stato dei luoghi. Le due ditte, in particolare quella deputata alle trivellazioni, sono responsabili di non aver rispettato le linee dettate dal progetto approvato dall'ufficio tecnico comunale, soprattutto in relazione alla profondità della palizzata tirante che avrebbe dovuto sostenere il carico del piano superiore. I tiranti, inoltre, dovevano agganciarsi nella proprietà confinante.
All'esame del giudice ci sono anche le perizie, svolte con la formula dell'incidente probatorio, da due geologi, oltre alle annotazione di indagini svolte dai carabinieri che effettuarono anche il sequestro preventivo del cantiere, restituito poi agli aventi diritto in seguito al provvedimento di dissequestro emesso a gennaio dello scorso anno dai giudici del tribunale del Riesame di Salerno. Per questo procedimento sono state individuate in qualità di persona offesa il comune di Maiori, la Soprintendenza di Salerno e la Regione Campania. Gli imputati sono accusati anhe di aver realizzato le opere poi crollate in una zona a vincola paesaggistico, perché ricadente nel perimetro del Parco Monti Lattari, senza il preventivo nulla osta dell'ente che gestisce l'area protetta.
C'è, dunque, attesa per la decisione del giudice sulla richiesta di rinvio a giudizio, sempre che non è intervenuta la prescrizione. Il collegio difensivo risulta composto, tra gli altri, dagli avvocati Antonio Ferrari, Andrea Di Lieto, Vincenzo Desiderio e Giuseppe Petrosino.
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