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Tu sei qui: SezioniChiesaCoronavirus, la benedizione straordinaria di Papa Francesco: «Signore, sappiamo che Tu hai cura di noi»
Scritto da (Redazione), venerdì 27 marzo 2020 18:52:15
Ultimo aggiornamento venerdì 27 marzo 2020 20:13:05
«Dio onnipotente e misericordioso guarda la nostra dolorosa condizione: conforta i tuoi figli e apri i nostri cuori alla speranza». Comincia così la preghiera che Papa Francesco ha recitato sul sagrato della Basilica di San Pietro, davanti a una piazza deserta, trasmessa in mondovisione, per invocare la fine della pandemia da coronavirus. Al termine una straordinaria benedizione "urbi et orbi", alla città e al mondo, solitamente impartita dal Pontefice a Pasqua e a Natale. Inoltre ci sarà la possibilità di ricevere l'indulgenza plenaria.
«Impauriti e smarriti, chiamati a remare insieme»
«Da settimane sembra che sia scesa la sera», ha proseguito Bergoglio. «Fitte tenebre si sono addensate sulle nostre piazze, strade e città. Si sono impadronite delle nostre vite riempiendo tutto di un silenzio assordante e di un vuoto desolante e ci siamo ritrovati impauriti e smarriti, presi alla sprovvista da una tempesta inaspettata e furiosa. Ci siamo resi conto di trovarci sulla stessa barca, tutti fragili e disorientati, ma nello stesso tempo importanti e necessari, tutti chiamati a remare insieme».
La richiesta al Signore perché non ci lasci in balia della tempesta
«Signore benedici il mondo, dona salute ai corpi e conforto ai cuori. Ci chiedi di non avere paura ma la nostra fede è debole, Signore, e noi siamo timorosi. Però tu, Signore, non lasciarci in balia della tempesta.
Ripeti ancora: voi non avete paura e noi, insieme a Pietro, gettiamo in te ogni preoccupazione, perché sappiamo che Tu hai cura di noi». Così il Pontefice ha concluso l'invocazione.
Sotto la pioggia, in un silenzio assordante, il Papa lancia il suo 'grido' in una piazza San Pietro vuota:"Non lasciarci in balia della tempesta". Francesco chiede a Dio di guardare alla "dolorosa condizione" in cui versa l'umanità a causa della pandemia.
Nei pressi del cancello centrale della Basilica vaticana sono stati collocati l'immagine della Salus Populi Romani, l'icona bizantina della Madonna «salvezza del popolo romano» conservata nella basilica di Santa Maria Maggiore e invocata dagli abitanti per proteggerli dai drammi che hanno segnato la storia della città eterna, e il crocifisso legneo del XV secolo conservato a San Marcello al Corso, «miracolosamente» scampato ad un incendio che distrusse la chiesa nel 1519 e portato poi in processione nel 1522 per invocare la fine di una pestilenza che colpì Roma.
Con il Pontefice solo pochissimi collaboratori, tra cui l'arciprete della Basilica di San Pietro, il cardinale Angelo Comastri. Quest'ultimo presenzierà anche alle altre cerimonie della Settimana Santa, sempre ristrette a un numero limitatissimo di collaboratori stretti.
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