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Scritto da (Redazione), domenica 19 aprile 2020 19:30:30
Ultimo aggiornamento domenica 19 aprile 2020 19:30:30
di Giuseppe Di Lieto
Vivo in una piccola città del centro Italia, famiglia di 4 persone, moglie e due ragazzi adolescenti.
Ogni anno in estate ci concediamo una vacanza a volte in Italia, spesso all'estero; ma quest'anno è difficile programmare qualcosa.
Il problema non è solo dettato dalle limitazioni sui contatti interpersonali, ma dal pericolo di contrarre il virus venendo a contatto con persone infette.
Sui media ho letto qualcosa sull'organizzazione turistica messa a punto in Costiera Amalfitana.
In quella parte di costa che va da Maiori a Positano hanno fatto uno screening di massa su tutta la popolazione residente con quei test rapidi (8 minuti) che consentono di individuare chi ha avuto la malattia da Covid-19 e conseguentemente solo a costoro il tampone faringeo per isolare coloro che conservano ancora la possibilità di infettare, i cosiddetti portatori sani.
Inoltre a tutti i turisti che soggiornano sulla costa viene fatto al loro arrivo il test rapido per cui lo screening è completo su locali e su turisti.
Come hanno fatto...
Usando in larga parte fondi comunali in larga parte derivati dalla tassa di soggiorno, invece di usarli per feste di piazza che certamente non funzionano da richiamo turistico, hanno organizzato, coinvolgendo anche, direi soprattutto, laboratori privati quei test rapidi in meno di un mese.
Sono un fac-simile dei test usati dalla compagnia aerea Emirates per i propri passeggeri, fornendo in tal modo ai propri clienti la garanzia di non venire in contatto con possibili contagiati.
Ed in questo modo si può accedere a mare senza tante precauzioni che sono d'altronde di difficile attuazione.
Hanno avuto coraggio, intuizione, capacità organizzativa.
Ad eventi eccezionali hanno risposto con delibere eccezionali.
Uno squillo improvviso... il telefono... no, la sveglia...
Peccato, era un bel sogno.
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