Tu sei qui: PoliticaTutto il cuore di Amalfi nell'ultimo commovente saluto ad Andrea De Crescenzo [FOTO e VIDEO]
Inserito da (redazionelda), sabato 25 agosto 2018 12:38:17
Era gremita all'inverosimile, di tutti coloro che gli volevano bene, la Cattedrale di Amalfi, ieri pomeriggio, alle quattro e mezza. Sì, perché Andrea De Crescenzo, per tutti "papariello", era il cugino di tutti gli amalfitani. Lui stesso, infatti, chiamava "cugì" - quando li incontrava - i suoi compaesani, ai quali era unito da un grande sentimento di affetto. Era l'uomo della piazza Andrea, un personaggio genuino, con la passione viscerale per il suo paese, per il galeone azzurro, per le tradizioni, per il Capodanno (in cui era il personaggio per eccellenza nella sfilata delle bande) e per i riti della Settimana Santa.
Nel giorno del suo onomastico, prima ancora che partisse la statua imbracciata dai fedeli, egli intraprendeva la sua personale corsa sulle scale del Duomo in onore al santo di cui portava il nome, Patrono della città. E al termine riceveva l'applauso dei suoi compaesani, che lo ricompensava della fatica. Un rito nel rito, ormai. Per questo il suo feretro è stato accompagnato in chiesa di corsa. Ed è stato un momento che ha riacceso i ricordi, un'emozione genuina. E poi gli onori dello squillo di trombe della Regata Storica al passaggio della bara.
«Oggi è morto il simbolo di Amalfi, il simbolo della Costiera - ha detto don Antonio Porpora davanti alla folla attenta -. Ma attenzione, il simbolo della Costiera vive. Lui è qui, con lo spirito».
«Andrea ride sempre; non l'ho mai visto piangere. L'unica lacrima che gli ho visto uscire fu quando morì la madre. Una cosa è certa: dove c'era sofferenza lui bussava. Non per piangere con noi ma perché sentiva il bisogno in quel momento di farci sorridere. E noi adesso non sappiamo se piangere o se sorridere al ricordo di tutto ciò che abbiamo visto, che ci ha detto, che ha fatto», ha chiosato il parroco.
Giovedì mattina, nessuno avrebbe mai immaginato di non poterlo più rivedere. La sera prima, alle 22 e 30 circa, la corsa disperata all'Ospedale "Costa d'Amalfi" per una grave insufficienza renale. Poi il trasferimento a Salerno dove alle 5 del giorno successivo è spirato. Aveva 58 anni e nutriva un amore incondizionato per Amalfi e per i suoi compaesani, che ieri erano tutti attorno al suo feretro per rendergli l'ultimo, meritato saluto. Di solito, funerali così grandiosi si celebrano per figure di spicco come i politici, ma la morte di Andrea ha acceso in tutti l'umano sentimento dell'amore, che spesso si perde dietro a valori effimeri. E i suoi funerali hanno dato prova che l'uomo - distratto sempre più dal dio denaro - è ancora capace di commuoversi.
Il dolcissimo ricordo della Pasticceria Pansa di Amalfi:
"Caro Andrea,
Sono passate quasi 48 ore ormai, ancora stentiamo a credere a quanto abbiamo visto, letto, sentito, vissuto... Desideriamo salutarti con una delle tue massime più ricorrenti, quando a qualsiasi ora del giorno e della notte facevi irruzione in pasticceria per offrire il tuo aiuto in cambio della "Sefoglie" (Millefoglie) o magari do "Ciotto" (Pasticciotto). E quando noi arrivati al culmine della sopportazione per le tue continue e colorite richieste, alle quali potevamo venire incontro solo di rado per non danneggiare la tua salute, a volte per suscitare la tua reazione ti cantavamo scherzosamente in coro: "È muort Pariellooo...!", tu con il tuo indimenticabile ghigno spalancavi un grande sorriso e ci rispondevi sicuro: "IO NUN MOR E AZZ".
Tu non lo sapevi Andrea, ma quanto avevi ragione. Le lacrime, i messaggi, il dolore di una comunità intera oggi certifica esattamente questo.
La tua grande voglia di vivere ti aiuterà ad andare anche oltre alla morte, ne siamo assolutamente certi! Buon viaggio Andrea... E soprattutto vedi di non fare troppa "ammuina" in Paradiso.
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