Tu sei qui: PoliticaStoltenberg (Nato): «L'Ucraina sia libera di usare armi inviate dagli alleati per colpire la Russia»
Inserito da (PNo Editorial Board), lunedì 27 maggio 2024 14:58:14
Il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, ha recentemente sollecitato gli alleati che forniscono armi all'Ucraina a considerare la possibilità di eliminare il divieto di utilizzare tali armi per colpire obiettivi militari in Russia. Secondo Stoltenberg, Kiev ha il diritto di difendersi, e questo include la possibilità di colpire obiettivi in territorio russo. Questa dichiarazione ha alimentato un acceso dibattito politico, anche in Italia, dove le reazioni non si sono fatte attendere.
La risposta più dura è arrivata dalla Lega. Matteo Salvini, leader del partito, ha dichiarato, senza mezzi termini: "Questo signore o chiede scusa, o rettifica o si dimette". Salvini ha annunciato l'intenzione della Lega di depositare un ordine del giorno o un'interrogazione per censurare le parole di Stoltenberg. Claudio Borghi, senatore della Lega e primo firmatario dell'iniziativa, ha spiegato all'Adnkronos: "Con il primo strumento disponibile depositeremo un testo parlamentare per invitare il governo a censurare le parole di Stoltenberg che, senza alcun mandato per farlo, ha previsto un utilizzo offensivo e non difensivo degli aiuti militari mandati a Kiev a supporto dell'Ucraina". Borghi ha inoltre sottolineato che l'Italia non ha bisogno di alcuna escalation militare e che prevedere l'uso delle armi italiane per colpire il territorio di un'altra nazione è una "pazzia". Ha concluso affermando: "La Nato è un'alleanza difensiva, la guerra se vuole vada lui a farla ma senza di noi".
La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha adottato una posizione più prudente. In un'intervista a "In mezz'ora" su Rai 3, Meloni ha dichiarato: "Credo che bisogna essere prudenti, ma credo pure che sia giusto che la Nato mantenga la sua fermezza". Ha poi aggiunto che è controproducente alimentare un racconto allarmante di un'Europa sull'orlo di un conflitto ampio e ha ribadito l'importanza della deterrenza come unico rimedio efficace. Meloni ha citato il motto latino "se vuoi pace prepara la guerra" per sottolineare la necessità di mantenere l'equilibrio tra le forze.
Forza Italia, per voce del suo leader Antonio Tajani, ha espresso una posizione netta: "Non manderemo nessun soldato italiano in Ucraina, non useremo i nostri strumenti militari per sparare in Russia". Ha sottolineato che le decisioni vengono prese dalla Nato collettivamente e che l'Italia ha già accordi con l'Ucraina per garantire che i suoi strumenti militari non vengano utilizzati al di là dei confini ucraini. Tajani ha ribadito che l'Italia non è in guerra con la Russia e che l'obiettivo è difendere l'integrità territoriale dell'Ucraina, puntando alla pace.
Nonostante le reazioni contrarie, non solo in Italia, Stoltenberg ha rilanciato: "Vediamo che nella zona di Kharkiv la linea del fronte e il confine sono quasi nello stesso posto, e l'Ucraina non può attaccare obiettivi militari sul territorio russo. Ciò significa che gli ucraini hanno le mani legate. Vengono attaccati dal territorio russo e non possono rispondere perché ci sono restrizioni sull'uso delle armi".
Stoltenberg ha precisato che queste decisioni spettano ai singoli alleati, non alla NATO nel suo insieme, ma ha invitato i paesi a riconsiderare le loro politiche per non limitare l'efficacia delle forze ucraine.
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