Tu sei qui: PoliticaRavello, al COC aspro scontro verbale tra Sindaco e Consigliere. Mansi: «Di Martino mi ha aggredito»
Inserito da (redazionelda), martedì 7 aprile 2020 16:19:41
RAVELLO - L'ultima nota congiunta delle minoranze unite a denunciare il mancato confronto e coinvolgimento sulle scelte in emergenza coronavirus al centro dell'accesa discussione tra il sindaco Salvatore Di Martino e il consigliere di minoranza Gianluca Mansi avvenuta ieri mattina in piazza Fontana Moresca, all'ingresso degli uffici comunali e della sede del Centro Operativo Comunale. Un alterco verbale dai toni molto accesi, avvertito anche all'esterno dei locali.
«Solito atteggiamento. Ieri, dopo aver protocollato questa lettera, il Sindaco ha deciso di aggredirmi verbalmente e quasi fisicamente. Il momento impone serietà, lucidità e spirito di servizio» ha scritto stamani dal proprio account facebook il consigliere Gianluca Mansi che dall'inizio dell'emergenza è quotidianamente impegnato all'interno del COC.
«Ancora una volta l'atteggiamento prevaricatore dell'avvocato Salvatore Di Martino, come avvenuto già in diverse sedute pubbliche, condito da ira e risentimento, lascia trasparire un momento di forte debolezza in un particolare frangente in cui ci si aspetta stabilità da chi è chiamato a guidare la comunità. Non è la prima volta e forse non sarà nemmeno l'ultima che il primo cittadino si rivolge a me, consigliere democraticamente eletto da una fetta importante della popolazione, che manifesta un pensiero differente dal suo, teso alla partecipazione e alla trasparenza. Ancora una volta nel momento di ira, il Sindaco ha ribadito di non voler perdere tempo a dialogare con le opposizioni. Ricordo che il gruppo consiliare Insieme per Ravello, rappresentato da me e Paolo Vuilleumier, il 6 marzo è stato il primo in tutto il territorio della Costiera ad aprirsi e a offrire il proprio contributo per la gestione della crisi».
L'accesa discussione ha riguardato anche il Cimitero comunale. Il consigliere Mansi aveva proposto, il 31 marzo scorso, un'iniziativa di visita ai Defunti (sull'esempio del Comune di Agerola) nemmeno vagliata, però, dal Sindaco.
«Domenica ho scoperto che, ovviamente in sordina e non pubblicizzandolo come avviene solitamente, il Vice Sindaco, da solo, ha fatto visita ai nostri Defunti postando sul suo account facebook personale, di privato cittadino, anche un video della sua esclusiva passeggiata tra le tombe. Invece di fare tale azione solitaria e personale, priva di qualsiasi autorizzazione, quindi violando le norme restrittive vigenti sul territorio, e soprattutto poco elegante nella forma, sarebbe bastato ascoltare e sposare una proposta giunta da un Consigliere comunale» spiega Mansi che aggiunge: «In virtù della disponibilità che sto personalmente offrendo, con grande spirito di servizio nell'ambito delle mie funzioni di rappresentante della comunità, senza il bisogno continuo di cucire medaglie al petto, non immaginavo di poter ricevere tale trattamento. L'aggressione del Sindaco è stata così veemente da costringermi ad invitarlo più volte a indossare la mascherina ma soprattutto a mantenersi a distanza di sicurezza. Un'altra butta pagina per il Comune di Ravello, ma oramai siamo abituati. Continuerò comunque, in maniera vigile e discreta, la mia opera al servizio della comunità Ad ogni modo, considerato il clima di litigiosità e di non accoglimento delle nostre istanze, posto in essere dal Sindaco di Ravello, parteciperemo ai percorsi amministrativi mediante gli strumenti a disposizione dei Consiglieri comunali come previsto da leggi, statuti e regolamenti».
Il sindaco Salvatore Di Martino, dal canto proprio, ha spiegato che malgrado il momento che impone compattezza e unità non devono venir meno le posizioni politiche.
«Nello spiacevole incontro che ho avuto presso il C.O.C., fortunatamente alla presenza di altre persone, ho semplicemente detto che ero molto adirato per il fatto che egli abbia messo in discussione la mia onestà intellettuale e sincerità allorché con grande sentimento e senso di responsabilità, nel brevissimo intervento nella giornata della commemorazione delle vittime del Covid-19 (31 marzo scorso), ho affermato che non ci devono essere inimicizie e ci deve essere una società migliore. Evidentemente il consigliere fa confusione, forse in mala fede, dei ruoli politici con quello dei sentimenti. Gli ho semplicemente ricordato che chi è stato democraticamente scelto dal popolo ha il diritto- dovere di amministrare e di tanto rende il conto alla collettività».
Di Martino specifica e approfitta per rispondere, di fatto, all'interrogazione delle minoranze: «Appare fin troppo evidente che il confronto, pure richiestomi con la conferenza capigruppo, sia da ritenersi strumentale anche in considerazione del fatto che nel recente passato, nonostante abbia convocato la conferenza dei capigruppo e dopo che nella stessa siano state assunte decisioni alla unanimità, nella successiva seduta del Consiglio comunale si è dovuto registrare il voto contrario delle minoranze. In buona sostanza queste ultime hanno espresso un voto contrario incorrendo in una palese contraddizione! Alla luce di tanto ho semplicemente ricordato al consigliere Mansi che le opposizioni avrebbero potuto presentare (senza alcun incontro) proposte e che, qualora queste ultime fossero state ritenute utili alla risoluzione dei problemi che stiamo affrontando, sarebbero state accettate dalla maggioranza. Ad oggi alcuna proposta risulta pervenuta! Ho ricordato al consigliere che il governatore De Luca assume decisioni senza incontrare Caldoro (opposizione) cosi come il Consiglio dei Ministri non incontra le opposizioni per legiferare ed assumere decisioni».
Quanto alla "quasi aggressione fisica" il sindaco spiega: «Ancora una volta il consigliere Mansi dà sfoggio del suo usuale comportamento provocatorio al quale io e l'amministrazione da me presieduta rispondiamo con i fatti. Dico al consigliere Gianluca che non abbiamo nulla da nascondere! La sua nomina e quella degli altri consiglieri di opposizione all'interno del Centro Operativo Comunale assume l'oggettivo significato che la democrazia nel nostro paese non viene predicata ma praticata. Andiamo avanti. Siamo consapevoli che il lavoro che c'è da fare è ancora tanto. Ce la faremo!».
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