Tu sei qui: PoliticaPositano approva il PEBA, la minoranza: «Troppo tardi, troppo poco»
Inserito da (Redazione il Vescovado Notizie), mercoledì 8 ottobre 2025 09:08:19
Era il 2020 quando, nel programma elettorale del gruppo consiliare di minoranza Su per Positano, venne inserito per la prima volta il riferimento al PEBA, Piano di Eliminazione delle Barriere Architettoniche, obbligatorio per legge sin dal 1986. Ieri, il consiglio comunale di Positano ha approvato all'unanimità il piano. In una nota diffusa dopo la seduta, Su per Positano ha ricordato come il percorso sia stato caratterizzato dall'assenza di un reale coinvolgimento della cittadinanza e in particolare delle persone direttamente interessate, come previsto dalla normativa, segnalando inoltre diverse criticità legate all'attenzione dell'amministrazione sul tema dell'accessibilità.
Di seguito il testo integrale del gruppo consiliare di minoranza.
Era l'ormai lontano 2020 quando nel nostro programma elettorale inserimmo una parola sconosciuta nella politica positanese: PEBA, Piano Eliminazione Barriere Architettoniche. Eppure il PEBA è obbligatorio per legge dal 1986.
Oggi, il consiglio comunale ha approvato il piano all'unanimità, ma la regia dell'alba della libertà ha determinato l'assenza di un reale coinvolgimento della cittadinanza, in particolare delle persone direttamente interessate, come previsto dalla normativa.
Inoltre, abbiamo segnalato ( dopo averlo fatto già nell'unico incontro pubblico organizzato per presentare il piano alla cittadinanza ) che c'è sempre stata pochissima attenzione e sensibilità da parte dell'amministrazione a questo tema, anche nelle piccole cose.
Gli esempi? Sono sotto gli occhi di tutti. E no, non sono dettagli banali.
- Bagni pubblici ristrutturati ma non accessibili;
- Mancanza di segnaletica diffusa e indicazioni chiare;
- Marciapiedi senza rampe, o con pendenze pericolose e ostacoli fissi;
- Cartellonistica pubblicitaria che limita o impedisce l'accesso ai marciapiedi;
- Trasporto pubblico non ben attrezzato per il trasporto di persone con disabilità;
- In alcune zone, l'eccessiva ed incontrollata occupazione di suolo pubblico impedisce di avere gli spazi minimi per permettere il passaggio pedonale;
- L'ascensore della casa comunale non è aperta al pubblico, e non ci sono parcheggi per persone con disabilità nelle vicinanze;
- L'unico ascensore "pubblico" è a pagamento, con un altro che aspetta le elezioni per essere completato ed inaugurato.
- Mezzo elettrico per trasporto disabili usato solo per i selfie degli amministratori;
Queste sono tutte barriere create dall'amministrazione, certamente non dovute alla verticalità del nostro paese.
Tutte "piccole cose" che, sommate, fanno la differenza tra una città accessibile e una città che esclude.
Tutte cose che si potevano evitare, con un minimo di cura, attenzione e controllo.
Questa attenzione, ad oggi, si è manifestata solo dopo il nostro intervento, e solo sulla carta.
Troppo tardi, troppo poco.
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