Tu sei qui: PoliticaPiano di rientro sanitario, Regione Campania presenta ricorso al Tar contro il diniego del Ministero della Salute
Inserito da (Redazione il Vescovado Notizie), sabato 11 ottobre 2025 15:34:46
Prosegue sul piano giudiziario la battaglia tra Regione Campania e Governo sul tema del Piano di rientro dal disavanzo sanitario. Dopo settimane di tensione, la Regione ha infatti presentato ricorso al Tar Campania contro il diniego espresso dal Ministero della Salute lo scorso 4 agosto alla richiesta di fuoriuscita dal regime di commissariamento.
Nel ricorso - notificato ufficialmente il 9 ottobre - la Campania denuncia l'illegittimità del provvedimento ministeriale, sottolineando come la Regione sia in equilibrio finanziario dal 2013 e come abbia ampiamente raggiunto i Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) secondo gli ultimi parametri del Nuovo Sistema di Garanzia.
A fronte del parere positivo del Ministero dell'Economia e delle Finanze (Mef), che ha riconosciuto il pareggio di bilancio e i progressi raggiunti sul piano contabile, il Ministero della Salute ha invece posto il veto ritenendo ancora insufficienti due indicatori chiave:
la dotazione di posti letto nelle Rsa per anziani, ancora sotto la media nazionale;
la copertura degli screening oncologici (colon retto, cervice uterina e mammella), i cui valori restano inferiori agli standard minimi, nonostante i progressi registrati dopo la pandemia.
Una posizione che il presidente Vincenzo De Luca ha definito «incomprensibile, pretestuosa e discriminatoria».
«Sono deluso ma non sorpreso - ha dichiarato De Luca -. Si tratta di un ricatto politico, al limite della provocazione. Un atto di discriminazione vergognoso, al quale ci opporremo in ogni sede, anche con denunce civili e penali nei confronti dei dirigenti ministeriali responsabili».
Il governatore ha ricordato che la Campania«da tredici anni registra un bilancio sanitario in attivo», al pari di Lombardia, Veneto e Marche, e che ha raggiunto «tutti gli obiettivi della medicina ospedaliera, territoriale e domiciliare».
«Ci contestano lacune sulla prevenzione - ha aggiunto - ma siamo una Regione adempiente su tutti i parametri dei LEA. È un atto di delinquenza politica che penalizza milioni di cittadini».
Dal canto suo, il Ministero della Salute ha respinto le accuse, ribadendo che «permangono indicatori non rispettati» e precisando che «l'affiancamento alla Regione Campania per l'uscita dal piano di rientro prosegue».
In una nota, il dicastero guidato da Orazio Schillaci ha inoltre sottolineato di aver «espresso disponibilità a rimodulare gli obiettivi legati alla rete residenziale e a dilatare i tempi del programma operativo, riconoscendo comunque i miglioramenti compiuti». «Qualsiasi narrazione di delinquenza politica è priva di fondamento - si legge nel comunicato - e lesiva del lavoro tecnico congiunto portato avanti da Regione, Mef e Ministero».
Il nodo resta dunque politico e tecnico insieme: la Campania chiede di poter gestire in autonomia la propria sanità, rivendicando efficienza contabile e progressi strutturali, mentre Roma insiste sulla necessità di consolidare gli standard di prevenzione e assistenza agli anziani.
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