Tu sei qui: PoliticaMaiori in piazza per dire "no" al megadepuratore. «Sindaco cambi idea» [FOTO-VIDEO]
Inserito da (redazionelda), domenica 11 aprile 2021 15:28:16
Maiori continua a dire "no" al depuratore. Circa trecento i cittadini che questa mattina si sono ritrovati sul lungomare, ai piedi del monumento della Santa Patrona, per partecipare, nel rispetto del distanziamento interpersonale e dell'uso di dispositivi di protezione facciale, alla manifestazione promossa dal comitato "Tuteliamo la Costiera Amalfitana".
Per ribadire con consapevolezza la netta contrarietà alla realizzazione dell'impianto di depurazione consortile che accoglierebbe in località Demanio anche i reflui dei comuni di Minori, Atrani, Ravello e Scala, così come progettato.
Nella giornata in cui si celebra la risorsa mare e la cultura marinara, tante famiglie, con bambini al seguito, con la loro presenza convinta hanno scritto una bella pagina di democrazia in Costiera Amalfitana, col popolo sempre pronto a scendere in piazza quando c'è da difendere il bene comune. L'evento è stato trasmesso dal Vescovado in diretta facebook (video in basso).
"Maiori non si vende, si difende", la parola d'ordine condivisa da quanti hanno a cuore le sorti di uno dei comuni più importanti della Costiera che vuole riappropriarsi della sua immagine di centro turistico balneare d'eccellenza.
Non una protesta urlata, ma la richiesta, ferma, decisa e soprattutto civile, al sindaco Antonio Capone, di accogliere le richieste provenienti dalla cittadinanza e con senso di responsabilità apportare modifiche al progetto.
Il primo accorato appello arriva dall'ex sindaco Mario Civale: «Non avrei mai pensato alla mia età, dopo aver abbandonato la politica da circa vent'anni, prendere il microfono in una manifestazione pubblica. Ho sentito la necessità, il richiamo, il mio amore per Maiori e per il mio paese. Siamo un paese della Divina Costiera. Questa non è una manifestazione di protesta o ambientalista. Questa manifestazione vuole dare voce alla cittadinanza, ai cittadini che avvertono il serio pericolo che sta attraversando Maiori. Questa manifestazione vuole dare forza proprio all'amministrazione in carica, al sindaco affinché possa ravvedersi e tornare sui propri passi, non è uno scandalo se si torna sui propri passi».
A prendere la parola anche il capogruppo di minoranza di #maioridinuovo, Elvira D'Amato: «Dobbiamo cambiare progetto per Maiori. Voi dovete essere qui con noi e partecipare. Dobbiamo giudicare obbiettivamente, seriamente quello che sta succedendo. Chiedo a chi è qui oggi di partecipare, di continuare a farlo. Le grandi opere si devono fare, è corretto, ogni paese deve evolvere. Le opere devono essere fatte, ma con coscienza, lungimiranza e seguendo dei processi giusti, politicamente corretti. I problema è Maiori, dove non ci sono zone A e zone B. Le nostre frazioni hanno degli abitanti che già soffrono un problema grave per i rifiuti che lì vengono portati e ne soffriranno uno ancora più grave. Le procedure sono scorrette. C'è un progetto che è stato presentano dall'Ausino che a mio avviso non è stato preso in considerazione. I tecnici hanno liquidato il progetto non dimostrandoci che non sia praticabile. Devono dimostrarci che quello che diciamo non è vero».
Intanto all'ingresso del Corso Reginna spunta un lungo striscione, di circa venti metri, con la scritta: "Capone e Reale, giù le mani dalla nostra Città: il depuratore consortile a Maiori non si farà". Bersagliato anche il sindaco di Minori.
Anche il capogruppo di "Idea Comune" ed ex sindaco di Maiori, Salvatore Della Pace, lancia un messaggio propositivo: «Questa manifestazione non è contro il Sindaco, si fa perché si vuole realizzare un progetto che serva per Maiori. Noi non siamo qui, a campagna elettorale terminata, che ha visto vincente Tonino Capone. Su questo non ci sono dubbi. Noi non combattiamo Tonino Capone, noi vogliamo fargli capire che Maiori è una grande famiglia e non si può nascondere il progetto del depuratore. Non può dire che non sa nulla del progetto del depuratore».
Poi è il turno di tre esponenti del Governo che hanno sposato la causa.
La senatrice del Gruppo Misto, Luisa Angrisani: «Io condivido le preoccupazioni del comitato, dei politici del paese. Siamo qui a sensibilizzare e cominciare daccapo. Dobbiamo impegnarci perché questo territorio è patrimonio dell'Unesco. I cittadini devono essere ascoltati. Porterò questo tema in senato per fare qualcosa per risolvere il problema».
Il deputato di Liberi e Uguali Federico Conte: «Ho presentato un'interrogazione al nuovo ministro alla Transizione Ecologica, primo ministro che porta questo nome, perché questa non è una battaglia antagonistica. Non è un no a una iniziativa. C'è una riflessione che riguarda la verifica su una soluzione alternativa. Bisogna far capire quanto sia inappropriato questo progetto per questo territorio e la Costiera. Bisogna valutare una alternativa. E' doveroso che le istituzioni competenti valutino questa proposta».
L'onorevole Anna Bilotti (Movimento 5 Stelle): «La voce dei cittadini non deve essere ignorata. Guai ad ignorare la voce del popolo. Io sono emozionata di vedere il sole qui. La costiera amalfitana è patrimonio dell'Umanità e non ce ne possiamo ricordare solo quando l'ambiente, la terra si ribella, quando ci sono le frane. L'ambiente è sacro e va rispettato sempre».
La battaglia continua.
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