Tu sei qui: PoliticaMaiori difende l'Olearia: «Sito è aperto al pubblico dopo accordo con Soprintendenza»
Inserito da (redazionelda), martedì 6 settembre 2016 15:27:04
«Il Comune di Maiori ha sottoscritto un protocollo d'intesa con la Soprintendenza di Salerno, finalizzato all'apertura del complesso abbaziale di Santa Maria de Olearia con l'obbligo della gratuità d'ingresso imposto dalla Soprintendenza medesima, pur di tenere aperto un sito di sì grande bellezza, ubicato nel territorio comunale, come dal calendario che è pubblicato sul sito istituzionale del Comune di Maiori».
Il sindaco di Maiori, Antonio Capone, attraverso una nota trasmessa alla nostra redazione tiene a precisare circa alcune battute dell'articolo "Costiera amalfitana, Minori: villa romana tra muffa e incuria", pubblicato ieri sul quotidiano Repubblica, a firma di Alberto Custodero, in cui si legge: "Non si potrebbe incaricare la Fondazione Ravello, così efficiente, di gestire la Villa Romana della confinante Minori? E, perché no?, magari anche la chiesa rupestre di Santa Maria de Olearia, nella vicina Maiori, al cui interno sono presenti importanti affreschi: di proprietà della Soprintendenza, è totalmente chiusa al pubblico".
Non ci sta, dunque, il primo cittadino a non vedersi riconosciuto un lavoro ben programmato e ampiamente divulgato lo scorso maggio (clicca qui per rileggere l'articolo), attraverso l'affidamento dei tesori cittadini alla competenza di un pool di giovani professionisti locali specializzati nel settore dei beni culturali.
«Si precisa che Maiori -sottolinea Capone - pur non godendo delle sostanziose prebende, incamerate dalla Fondazione Ravello, a propria cura e spesa si è fatta carico di mantenere l'apertura del sito fino a dicembre 2016 proprio per permettere la fruizione ai numerosi turisti che hanno scelto Maiori e la Costa d'Amalfi come meta delle loro vacanze.
Per scrivere correttamente un articolo bisogna documentarsi. Pertanto, invitiamo il giornalista Custodero a far visita alla Città di Maiori, che nulla ha da invidiare alla pur più nota Ravello».
Leggi anche:
Cultura: Maiori affida i suoi tesori a un pool di giovani professionisti
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