Tu sei qui: PoliticaMaiori: crollano cornicioni Palazzo Stella Maris, per consigliere Fiorillo «tragedia scampata»
Inserito da (ranews), sabato 25 agosto 2018 17:58:14
«È stato fatto passare nel silenzio il crollo dei cornicioni del Palazzo Stella Maris e, per fortuna, non ha avuto conseguenze tragiche». Esordisce così, a mezzo Facebook, Valentino Fiorillo, consigliere di minoranza del Comune di Maiori, che nell'attraversare gli ambienti retrostanti Palazzo Mezzacapo non ha potuto fare a meno di notare una transenna e tracce di detriti sul suolo. Ma annuncia già un'interrogazione all'Amministrazione Capone, in cui chiederà «se del crollo siano stati informati i Vigili del Fuoco e se siano stati effettuati controlli su tutto il perimetro dello stabile».
«Pochi giorni fa era in corso la Settimana della danza - continua -. Se i cornicioni fossero crollati durante uno spettacolo al passaggio della gente avrebbero fatto una strage». E poi denuncia gli «spettacoli (pochissimi) organizzati con autorizzazioni illegittime e senza le minime misure di sicurezza; accessi bui e invasi da rifiuti di ogni genere nonostante ci fosse una ditta incaricata (la Famigerata Miramare Service) a cui non viene elevata alcuna sanzione; 300 sedie noleggiate, nonostante l'area non fosse autorizzata per più di 200 spettatori, con un costo vicino a quello di acquisto e con le sedie di proprietà del comune accatastate nei Giardini».
A detta del consigliere, la situazione delle precarie condizioni dello stabile sarebbe stata risolta da un pezzo. Nel 2015, infatti, presentò «una proposta di ristrutturazione al Sindaco per la quale era già disponibile il finanziatore il quale però, a distanza di 3 anni, aspetta ancora una risposta».
Il progetto - spiega - prevedeva la «trasformazione in albergo a spese del privato che lo avrebbe gestito per 30 anni impegnandosi ad assumere manodopera locale e a rimanere aperto tutto l'anno». Inclusa nel progetto sarebbe stata anche «la ristrutturazione del teatro all'aperto e dell'ascensore di Palazzo Mezzacapo».
«La proposta del privato era arrivata pochi mesi prima delle elezioni - puntualizza Fiorillo - e per non farla passare per una trovata elettorale, decidemmo di far incontrare il finanziatore con il nuovo sindaco, chiunque fosse stato eletto. Così fu. L'architetto incaricato illustrò il progetto al sindaco Capone, che si riservò di parlarne con la sua maggioranza. Mai nessuna risposta».
«Insieme al project financing per il convento di San Domenico, anch'esso fatto naufragare da questa amministrazione, si sarebbero recuperati due importanti e fatiscenti stabili comunali Abbandonati, creati decine e decine di posti di lavoro, nonché tanti soldi in tasse e tributi che due strutture del genere avrebbero prodotto», chiosa il consigliere.
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