Tu sei qui: PoliticaFondazione Ravello, Maffettone risponde a duo De Masi-Brunetta: «Disinformati e pretestuosi»
Inserito da (redazionelda), venerdì 14 settembre 2018 20:20:46
Toh chi si rivede. Anzi, chi si risente. Bisognava che si scomodassero i due ex presidenti della Fondazione Ravello, Brunetta e De Masi per stimolare l'intervento dell'attuale presidente (ma ancora per poco) Sebastiano Maffettone. Fine intellettuale e filosofo, persona perbene e dallo spiccato senso dell'ironia (proprio degli uomini d'intelletto) non è un segreto che non abbia certo brillato per doti manageriali - e per presenza e costanza - in questi anni alla guida della Fondazione Ravello. A condizionare non poco il suo recente impegno, un duro alterco verbale col sindaco di Ravello Salvatore Di Martino a inizio giugno.
Da lì il lassismo gestionale e l'assenza fisica in pieno Festival, le dimissioni furibonde di un consigliere d'Indirizzo (Schiavo), un CdI da riconvocare il 20 luglio e mai più riunitosi. Per la Fondazione una situazione di assoluta confusione e debolezza, tanto che un semplice dipendente si è concesso il lusso di criticare pubblicamente, a mezzo stampa, tutta la governance invitando alle dimissioni per i suoi datori di lavoro. Tutto all'insaputa del governatore Vincenzo De Luca.
Ma oramai anche per Maffettone sono prossimi i titoli di coda (entro gennaio la nomina dei nuovi vertici) e l'iscrizione di diritto nel club dei past presidents. Di sicuro col minor indice di gradimento per quanto fatto o non fatto (dipende dai punti di vista).
Si pubblica di seguito e integralmente, in ossequio al diritto di replica e per completezza d'informazione, lettera a firma di Maffettone.
E' bello che gli ex-Presidenti si preoccupino del destino della Fondazione Ravello. Forse si potrà nel futuro fondare un club di ex-Presidenti, tutti giustamente orgogliosi di esserlo, tutti prodighi di raccomandazioni e se occorre doléances. Speriamo però che -diversamente da quanto si evince dalla vostra lettera- questo club sia basato sulla stima reciproca, sul rispetto per il lavoro degli altri e soprattutto sulla conoscenza dei fatti. Che è quella che difetta del tutto nella vostra lettera basata su di una mancanza assoluta di corrispondenza con la realtà. In tempi di fake-news non è forse una cosa sorprendente, ciononostante spiace riscontrarla nella prosa di due ex professori universitari. Noi però siamo da questo punto di vista conservatori e nostalgicamente attaccati ai fatti. Che nelle loro linee generali sono i seguenti:
In tre anni Ravello Festival ha collezionato circa 100 eventi, puntando più sulla loro qualità che sul numero. Questi eventi hanno spaziato dalla musica sinfonica alla danza e al jazz. I direttori artistici Alessio Vlad, Laura Valente e Maria Pia de Vito hanno avuto il merito di invitare sul palcoscenico del Festival tra i più grandi artisti contemporanei in questi settori. Cosa che è stata ampiamente riconosciuta dal pubblico (quasi tutti gli spettacoli hanno registrato sold out), dalla critica (illustri critici lo hanno certificato e centinaia di giornalisti sono stati accreditati), e da riconoscimenti nazionali e internazionali. Il Festival è stato inoltre arricchito dalla presenza di grandi artisti visuali contemporanei quali (tra gli altri) Pistoletto, Clemente, Paolini, Chia, Mulas. Non sono mancate poi illustri presenze culturali e istituzionali quali tra gli altri i professori de Vincenti (da Ministro del Mezzogiorno), Pajno (da Presidente Consiglio di Stato), Fitoussi, Cassese e Violante. Tutti costoro -artisti e intellettuali- hanno trovato eccellente il lavoro e la progettualità della Fondazione Ravello diversamente da voi. Questo per parlare solo degli eventi principali.
Siamo certi infine che la vostra acutezza naturale e la vostra competenza di ex Presidenti vi avrebbero fatto notare tutto quanto appena sostenuto se foste stati presenti agli eventi in questione invece di basare i vostri sommari giudizi su informazioni di terza mano. Ma la cosa che più spiace è un'altra. Se foste stati davvero interessati ai destini della Fondazione Ravello ci avreste contattati per parlarne, e magari per offrire in questi anni il contributo della vostra saggezza e qualche utile suggerimento. Il tutto invece di limitarvi a polemizzare sui giornali e per di più farlo in maniera chiaramente disinformata e pretestuosa.
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