Tu sei qui: PoliticaFondazione Ravello: la centralità del Comune è 'servita'
Inserito da (redazionelda), sabato 15 agosto 2015 12:50:12
La centralità del Comune di Ravello è "servita". Dopo sette mesi di dure battaglie a spuntarla, nella querelle Fondazione Ravello, è il sindaco di Ravello Paolo Vuilleumier e la sua amministrazione, capaci di combattere persino contro il loro ex mentore, Secondo Amalfitano, pur di affermare i principi di legalità e democrazia all'interno dell'organismo che organizza il Festival di Ravello.
Con l'elezione del nuovo presidente De Masi, dunque, è finita la battaglia. Ma non la guerra. A primavera ci saranno le elezioni che potrebbero nuovamente sconvolgere gli equilibri ritrovati. Nonostante l'afa di questi giorni a Ravello si respira, un'aria diversa, di tranquillità.
E' il silenzio a farla da padrone, con i protagonisti della guerra virtuale ritiratisi in buon ordine dopo gli ultimi, inutili tentativi di incursione last minute tra il 4 e il 6 agosto scorso. Vuilleumier si gode la sua vittoria e invita i vecchi volponi, che il loro tempo lo hanno fatto, a deporre definitivamente le armi. Attraverso due differenti manifesti il primo cittadino parla alla Città, prima, e ai suoi antagonisti, poi.
Ce n'è per tutti: a partire da Secondo Amalfitano"sordo ad ogni dialogo ed ad ogni soluzione condivisa", passando per Salvatore Di Martino ridefinito "avvocato azzeccagarbugli" che in "questi mesi ha dimostrato di non azzeccarne più una" fino ad arrivare ad Ulisse Di Palma che "stenta ad individuare la diligenza su cui montare".
Di seguito proponiamo i testi integrali dei due manifesti apparsi ieri sera sulle bacheche pubbliche cittadine: da notare che soltanto il primo è firmato dall'intero gruppo di maggioranza Insieme per Ravello.
Fondazione Ravello: la vittoria della democrazia
L'avvenuta nomina del Presidente e del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Ravello ha finalmente posto termine ad una gestione al di fuori di ogni principio di democrazia e ha ridato ai Soci Fondatori - Comune di Ravello, Regione Campania e Provincia di Salerno-, il diritto-dovere di esercitare il proprio controllo attraverso i consiglieri di indirizzo. E' però rimarchevole che sia stato necessario il verdetto di un tribunale e non il buon senso per arrivare all'insediamento della nuova governance della Fondazione, artatamente impedito con la nomina di un commissario effettuata negli ultimi strascichi della vecchia giunta Caldoro.
Un commissariamento pervicacemente voluto da chi ha gestito la Fondazione Ravello sino a ieri, sordo ad ogni dialogo ed ad ogni soluzione condivisa.
Nonostante le previsioni contrarie, le sbandierate "fumate nere" o i naufragi imminenti con le ripetute accuse di incapacità gestionale apparse su comunicati e manifesti, tutto l'iter si è concluso in soli 6 giorni dalla nomina del nuovo commissario, designato dalla Regione Campania al fine di ripristinare i principi di legittimità e democrazia all'interno della Fondazione.
Sono state cosi smentite tutte le dichiarazioni catastrofiste degli ultimi giorni in cui traspare un malcelato tentativo di strumentalizzazione pre-elettorale insieme alla rinascita di vecchie alleanze in vista di futuri tentativi di arrembaggio.
Il dato di fatto è che la Fondazione è stata finalmente restituita alla collettività grazie alla riaffermata pari dignità fra tutti i Soci Fondatori.
A chi in questi giorni non ha perso occasione di denigrare l'azione del Comune di Ravello non disdegnando l'utilizzo di "pittoreschi" aggettivi giunga da parte nostra il sentito invito a lasciare che Ravello continui a crescere e progredire in armonia, nel rispetto delle persone e delle regole, forte della dignità riconquistata nei confronti delle altre Istituzioni grazie ad un'azione amministrativa che, in una situazione difficile e poco chiara, ha saputo contemperare responsabilità e coraggio.
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Abbiamo subito in 7 mesi atti di prevaricazione e di arroganza, continue provocazioni ed offese alla dignità delle persone e del Paese, diffuse a mezzo di "post" e volantini anonimi , recapitati nella notte da incolpevoli e meri esecutori dal volto ben noto, che consigliavano, tra l'altro, l'uso di medicinali specifici come rimedio agli effetti dei successi di una persona sola al comando.
7 mesi trascorsi assistendo ai proclami dei diversi "personaggetti" della politica locale che della vicenda Fondazione hanno fatto il solo motivo di opposizione politica in questi 4 anni.
7 mesi di disprezzo delle regole e della democrazia con maggioranze numeriche e regole statutarie calpestate.
A tutti loro, che tanto si sono agitati, possiamo semplicemente dire:
Avevamo ragione noi!
Con noi ha vinto la democrazia, la coerenza, il rispetto delle regole e delle persone, il senso di responsabilità, il coraggio, la buona e sana amministrazione della cosa pubblica.
Altro che fumata nera, avvocato azzeccagarbugli che con i tuoi messaggi e manifesti di questi mesi hai dimostrato di non azzeccarne più una.
Sei, come sempre, ridotto a dover brigare tessendo la tela di accordi torbidi ed equivoci.
Altro che naufragio, "padrone assoluto di tutto e di tutti"!
Altro che dignità perduta, altro che guida al timone verso il naufragio.
La nave-giocattolo è tornata alla comunità. Stavi arroccato fino a ieri tra le nostre preziose Torri ed oggi, in vista della scadenza elettorale, provi a tornare tra la gente ripescando le nascoste affinità con l'acerrimo nemico di sempre.
Intanto il medico poeta, disarcionato dal proprio carro, è indeciso sulla strada da intraprendere e stenta ad individuare la diligenza su cui montare.
Cari ex sindaci, che tanto avete avuto da Ravello e dai Ravellesi, e che dal popolo sovrano siete stati definitivamente congedati, fatevene una ragione:
Il vostro tempo è passato!
Liberate Ravello dal vostro rancore e dal vostro astio.
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