Tu sei qui: PoliticaFondazione Ravello, Di Martino anticipa possibili scenari dopo sentenza Tar
Inserito da (redazionelda), martedì 21 luglio 2015 07:13:07
Dopo un lungo silenzio, l'ex sindaco di Ravello e consigliere di minoranza, Salvatore Di Martino, torna a parlare di Fondazione Ravello, attraverso una lettera aperta rivolta al neogovernatore della Campania Vincenzo De Luca. Questa missiva segue la dettagliata relazione trasmessa, solo pochi giorni fa dal commissario straordinario Antonio Naddeo a De Luca sui programmi e le attività svolte dalla Fondazione. Anche di Martino difende il ruolo commissariale, alla vigilia del responso del Tar, anticipando i possibili scenari.
Naturalmente Di Martino non perde occasione per qualche stoccata al sindaco Vuilleumier con la sua posizione che si avvicina sempre più a quella del suo ex acerrimo nemico Secondo Amalfitano. Di seguito proponiamo il testo della lettera di Di Martino.
Sono in tanti a chiedersi cosa succederà tra qualche giorno allorchè il TAR deciderà in ordine al ricorso presentato dai consiglieri di Indirizzo, rappresentanti del Comune e della Provincia di Salerno, in seno alla Fondazione Ravello avverso la nomina, da parte della Regione Campania, del commissario dr. Antonio Naddeo.
Giova precisare che la nomina commissariale non è stata frutto di una scelta politica della Regione Campania, bensì un atto di controllo e di vigilanza sulle Fondazioni demandata ad essa Regione in virtù dell'art. 25 del Codice Civile.
Appare fin troppo ovvio, che con l'emittendo provvedimento, sia esso meramente cautelare o una sentenza cosiddetta a breve, il Tribunale Amministrativo porrà fine alla gestione commissariale la cui nomina ha di sicuro garantito lo svolgimento del Festival che, altrimenti, sarebbe naufragato con gravi danni di immagine del Paese: eloquente a tal proposito risulta la dispendiosa ed utile attività posta in essere dal dr. Naddeo.
Appare probabile, quindi, che il Giudice amministrativo fissi un termine entro il quale il Commissario (come ultimo atto) debba convocare il Consiglio Generale di Indirizzo, il quale, a sua volta, dovrà procedere alla nomina del Presidente ed alla nomina dei componenti del Consiglio di Amministrazione.
A mio avviso il TAR - sempre che non difetti di giurisdizione - potrebbe non azzerare le nomine dei rappresentanti effettuate dalla Regione, dalla Provincia e dal Comune e, se ciò accadrà, c'è da chiedersi - stante l'assordante silenzio del Sindaco di Ravello - quale percorso e quale azione politica si intendono praticare, in considerazione che tra qualche mese il quadro politico-amministrativo del Paese potrà cambiare e che i rappresentanti già nominati dalla Regione Campania (Presidente Caldoro), in virtù dello statuto della "Fondazione Ravello" conserverebbero a tutti gli effetti la qualità di componenti del Consiglio Generale di Indirizzo.
A ben vedere, al di là della sconfitta (tout court) del Sindaco Vuilleumier - la cui risibile costituzione in giudizio, avverso la nomina regionale di commissariamento, è stata fatta a titolo del tutto personale stante l'assenza di atti deliberativi della Giunta Municipale e/o del Consiglio Comunale - qualsiasi sarà il responso giudiziario, saremo non al punto di arrivo, ma ancora a quello di partenza per un nulla di fatto ed un'evidente perdita di tempo ed incapacità di trovare una soluzione condivisa per il reale "bene del Paese".
C'è solo da auspicare che il neo-governatore della Regione prenda atto che la Fondazione, per il ruolo e la funzione culturale che dovrebbe svolgere, di certo deve garantire la centralità del Comune, ma non può e non deve essere appannaggio di una forza politica, tampoco luogo di scontro politico.
Del resto, malgrado tutto, fino al 31.12.2014 così non era mai stato!
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