Tu sei qui: PoliticaDe Masi lascia la presidenza: per la Fondazione Ravello inizia l’era della rifondazione
Inserito da (Admin), mercoledì 23 giugno 2010 17:13:15
Come annunciato la scorsa settimana dalle colonne de "Il Vescovado", il presidente della Fondazione Ravello, professore Domenico de Masi, lascia il timone della sua creatura dopo otto anni, al termine del secondo mandato da presidente. "Questa edizione del festival - aveva annunciato il sociologo nei giorni scorsi attraverso un pubblico manifesto apparso sulle bacheche riservate alle affissioni della Città della Musica- coincide con la conclusione dell'attuale mandato quadriennale degli organi statutari della Fondazione, che saranno rinnovati in settembre.
Il Presidente, che dopo otto anni lascia definitivamente il suo incarico, ringrazia, anche a nome della Fondazione, tutti i ravellesi per la collaborazione che essi hanno sempre assicurato alla manifestazione".
Una scelta, questa, obbligata dal fatto che il professore di Rotello è rimasto praticamente solo. Orfano dell'ex governatore Bassolino, la spalla forte nella realizzazione dell'Auditorium, nella bocciatura dei progetti comunali per l'inaugurazione, nella nomina alla presidenza del Parco Nazionale del Cilento e successivamente per la carica di assessore al turismo della Regione Campania, è risaputo come De Masi, già da qualche tempo, non possa contare nemmeno sull'apporto del consulente del Ministro Brunetta, Secondo Amalfitano, dopo che i rapporti si sono violentemente incrinati dai giorni dell'inaugurazione dell'Auditorium.
A questo, naturalmente, si aggiunge il cambio della guardia in capo a Regione e Provincia, di certo non graditi alla Fondazione Monte dei Paschi di Siena che lascia con De Masi dopo aver investito ben otto milioni di euro in altrettanti anni.
E qui le colpe non sono da ricercarsi soltanto nell'eterna diatriba tra De Masi e Sindaco + Vice (o viceversa); otto anni fa la musica a Ravello era tutt'altra, con la Fondazione che nacque in piena unità d'intenti, in chiara ispirazione di centrosinistra. Evidentemente oggi non ci sono più i presupposti politici per continuare ad investire.
Proprio "Una storia italiana", come recita il noto spot pubblicitario dell'istituto di credito toscano. E "il cielo è sempre più blu" pardon, azzurro PDL...
Una serie di elementi, questi, che hanno messo il sociologo con le spalle al muro e sancito di fatto il tramonto dell'era demasiana. Questa decisione, comunque, è destinata a fare poco rumore, ma di sicuro nelle prossime ore al Presidente giungerà la solidarietà di tutto lo staff della Fondazione Ravello che lo inviterà a ritornare sui propri passi.
Il professore, da persona intelligente qual è, ha compreso che era davvero giunto il momento di fare le valigie. La Fondazione Ravello, dunque, si appresta a cambiare totalmente direzione, con le nomine del nuovo presidente (di sicuro in quota centrodestra), dei nuovi rappresentanti dei soci, del revisore dei conti (chissà se anche di un Direttore Generale).
In questa fase però bisognerà trovare un partner privato importante che possa investire una congrua cifra per garantire una degna programmazione degli eventi culturali sia estiva che invernale, che preveda la non facile gestione dell'Auditorium.
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