Tu sei qui: PoliticaDe Masi a Repubblica: «Maffettone mi ha deluso, Regione invadente»
Inserito da (redazionelda), domenica 22 novembre 2015 12:41:49
"Maffettone? Mi ha deluso" E la Regione? "Vuole mettere bocca su come si fa il direttore artistico o il segretario generale della Fondazione". Così Domenico De Masi a La Repubblica in un articolo a firma di Antonio Ferrara in cui accusa la Regione. "Nel luglio scorso venne Maffettone e mi propose di tornare a occuparmi di Ravello. A 77 anni mi entusiasmai di nuovo, avevo lasciato l'ente nel 2011, gli sottoposi un'idea di rilancio, con l'obiettivo di destagionalizzare l'offerta e restituire la dimensione internazionale al festival. Non è stato possibile, vado via".
Assieme a De Masi, vanno via dalla fondazione il consigliere d'indirizzo Manuela Rafaiani e quelli di amministrazione Mario Rusciano e Paola Servillo. De Masi voleva come segretario generale il manager barese Giancarlo Di Paola, ma la nomina non è passata.
Professore De Masi, non c'è pace in costiera amalfitana?
"Avevo accettato con entusiasmo il ritorno. Ai mie tempi avevo coinvolto grandi nomi, come la Wertmüller, Bonito Oliva, De Seta. Volevo proseguire su questa strada, avrei chiesto a personalità come Calatrava o Salgado. Mi sono ritrovato in consiglio un ex assessore comunale, un sindaco, un avvocato napoletano. Per carità, tutto legittimo, persone perbene, ma a Ravello serve ben altro. Poi hanno chiesto che le scelte artistiche fossero sottoposte a loro. La Regione non mi ha sostenuto nello sforzo di internazionalizzazione, è prevalsa la logica politico-burocratica, il clima è rissoso, manca la fiducia".
Cosa è cambiato da agosto?
"Dal 13 novembre non avevamo più il segretario generale. Abbiamo rescisso il contratto con Secondo Amalfitano che aveva chiesto 900mila euro o l'assunzione per 4 anni. Senza segretario la fondazione non può funzionare. Avevo chiesto per tempo a tutti i consiglieri di portare il curriculum di esperti per scegliere il migliore. Ma la Regione, e poi anche il Comune di Ravello, hanno detto di no: "ci vuole un concorso nazionale". Il che significava cambiare lo statuto, farlo approvare in consiglio, fare le selezioni, insomma non meno di tre mesi. Troppo tempo".
E ne ha parlato con De Luca?
"No, non ci sono riuscito, per due volte ho chiesto a Maffettone di concordare un appuntamento. Avrei spiegato al presidente che bisogna uscire dalla logica locale e volare alto. Sul segretario, Maffettone mi ha detto: "ti mando un funzionario regionale". Ma quella, invece, è una figura di fiducia del presidente. E ho risposto: o la nomina subito o niente".
Insomma, il governatore non sa.
"È all'oscuro, ma tanti suoi consiglieri parlano a suo nome. Ripetono: "Enzo mi ha detto, ha deciso", millantano. Certo, la Regione vuole mettere bocca sulle nomine. Allora io dico: è meglio sciogliere la fondazione e farla diventare un dipartimento della Regione, così decidono tutto loro. Io non sono il presidente per questa stagione, a loro serve un travèt".
E il Natale a Ravello?
"Tutto saltato. Avevo il programma pronto, 18 giorni di attività. Come è saltata la rassegna primaverile. E senza direttore artistico anche il Ravello festival 2016 al momento non si farà, né sarà presente alla Bit".
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