Tu sei qui: PoliticaConca dei Marini riconosce lo Stato di Palestina e condanna il genocidio a Gaza
Inserito da (Redazione il Vescovado Notizie), giovedì 7 agosto 2025 10:58:53
Il Consiglio comunale di Conca dei Marini nella seduta del 31 luglio scorso, facendo seguito ad una nota trasmessa dalla Sezione A.N.P.I. - Costiera Amalfitana a tutte le Amministrazioni Comunali della Costa d'Amalfi, ha all'unanimità approvato una delibera contenente una dichiarazione di condanna del genocidio in atto nei confronti della popolazione palestinese per opera dell'esercito israeliano e il riconoscimento della Palestina quale Stato democratico e sovrano.
Il sindaco Pasquale Buonocore, al momento della deliberazione, ha introdotto il dibattito definendo ciò che sta avvenendo nella Striscia di Gaza come «una tragedia connotata da aspetti indicibili. Essere l'obiettivo immediato di un'azione di guerra rivolta contro le popolazioni civili è segno di una inciviltà gravissima».
«È una vicenda talmente lunga e complessa», ha poi proseguito nel suo significativo e accorato intervento, «che, però, nell'immediato sta portando alla morte, nel modo più atroce possibile, bambini e donne, vittime, peraltro, di inspiegabili violenze. Sono atti che non hanno alcun senso apparente, ma che nella sostanza sono rivolti alla eliminazione fisica del popolo palestinese. Tutti avvertono come un qualcosa di insopportabile quello che sta avvenendo attualmente in Palestina. Siamo di fronte ad immagini strazianti e che vanno oltre ogni ragione e comprensione. Questo è uno dei tanti paradossi della storia: è il Governo rappresentativo del popolo che è stato vittima della follia nazista e fascista dei campi di sterminio che si sta rendendo protagonista della stessa follia. Tutto quello che sta accadendo si ripercuote sulla coscienza dell'intera umanità e potrebbe essere risolto con la volontà di pochi Stati, anche con il coinvolgimento dell'Europa. L'unica e possibile soluzione, come peraltro individuata dalla gran parte degli Stati membri dell'ONU, è quella riassumibile sotto la dicitura "due popoli, due Stati". Questo si diceva già dal momento in cui nacque lo Stato di Israele nel 1949 ed è stato più volte riaffermato in plurime occasioni. Infatti la maggioranza degli Stati aderenti all'ONU ha già riconosciuto lo Stato di Palestina. Tuttavia, ciò non è stato sufficiente a dare completa attuazione al processo di riconoscimento perché, negli ultimi decenni, sono stati fatti, purtroppo, dei passi indietro».
Anche il Vicesindaco Luigi Criscuolo ha commentato le immagini molto gravi e di violenza inaudita, ormai note alla stampa internazionale e all'opinione pubblica, esprimendo una ferma condanna, mentre il Consigliere Antonio Cavaliere ha rappresentato la gravità della situazione, del genocidio in atto e del disinteresse degli Stati che dovrebbero assicurare le condizioni di pace, anche alla luce di quanto già successo nel corso della seconda guerra mondiale.
A conclusione dell'attento dibattito, il Consiglio comunale è pervenuto ad una delibera che, oltre a «condannare fermamente ogni atto di violenza indiscriminata contro la popolazione civile palestinese», a «denunciare il massacro in corso come una forma di genocidio, in conformità alle definizioni del diritto internazionale» e a «riconoscere la Palestina quale Stato democratico e sovrano entro i confini del 1967 e con Gerusalemme quale capitale condivisa, che conviva in pace, sicurezza e prosperità accanto allo Stato di Israele, con la piena assunzione del reciproco impegno a garantire ai cittadini di vivere in sicurezza al riparo da ogni violenza e da atti di terrorismo», chiede a tutte le istituzioni nazionali e sovranazionali «di sostenere, in tutte le sedi internazionali e multilaterali, ogni iniziativa volta a esigere il rispetto immediato del cessate il fuoco, la liberazione incondizionata degli ostaggi israeliani ancora nelle mani di Hamas, la protezione della popolazione civile di Gaza e la fine delle violenze nei territori palestinesi occupati, la fornitura di aiuti umanitari continui, rapidi, sicuri e senza restrizioni all'interno della Striscia, il pieno rispetto del diritto internazionale umanitario».
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