Tu sei qui: PoliticaCetara, per pesca del tonno rosso sindaco Squizzato invoca aumento delle quote
Inserito da (redazionelda), domenica 18 gennaio 2015 18:11:16
Attraverso una corposa nota indirizzata al Ministero delle Politiche Agricole e Forestali e per conoscenza all'assessorato regionale all'Agricoltura e alla Pesca, il sindaco di Cetara, Secondo Squizzato, invoca l'aumento della quota di pesca del tonno rosso per le imbarcazioni che utilizzano il sistema a "circuizione".
Ciò al fine di ridare ossigeno alla flotta di Cetara, tra le migliori d'Italia operanti nel Mediterraneo nella pesca del tonno rosso. Un'attività che nonostante le restrizioni degli ultimi anni produce economie importanti per quelle famiglie di generazioni di pescatori che per un mese intero, dal 26 maggio al 24 giugno, con le loro tonnare battono le acque tra la Sicilia e l'isola di Malta.
LE LEGGI Con una circolare del 2009 il Ministero stabiliva che la soglia minima per poter partecipare alla campagna di pesca dell'anno successivo veniva indicata in 50 tonnellate (campagna di pesca 2010 che poi non si tenne affatto stante l'arresto temporaneo obbligatorio per il sistema circuizione dettato dal D.M. 03.05.2010). Con il decreto direttoriale 27 aprile 2010 la soglia minima per partecipare alla campagna di pesca 2011 veniva innalzata a 130 tonnellate.
E nel 2011 ha individuato 12 unità autorizzate (di cui 6 di Cetara) con il sistema a circuizione alla pesca del tonno rosso. Si è registrata, quindi, una concentrazione di quote in capo a poche unità navali, concentrazione posta in essere mediante l'innalzamento della soglia minima di tonnellate necessaria per affrontare le campagne di pesca e mediante il trasferimento, a mezzo di accordi volontari tra le parti, delle quote individuali di cattura, il tutto nel rispetto del criterio di sostenibilità economica e di redditività delle imprese indicato dallo stesso comitato scientifico dell'ICCAT.
«Tale "riassetto" - spiega il sindaco Squizzato - è stato posto in essere a mezzo di provvedimenti amministrativi, sofferti, il cui effetto finale è stato comunque il ridimensionamento del settore della pesca del tonno rosso, specie del comparto della ‘circuizione' e la forte riduzione degli addetti».
I dati più rassicuranti sullo stato dello stock del tonno rosso hanno prodotto in sede internazionali (ICCAT e Unione europea), grazie anche all'impegno del Ministero, un aumento della quota di cattura italiana, pari al 20%, per la campagna di pesca 2015. Si tratta di un'inversione di tendenza molto attesa a Cetara, che peraltro dà ragione ai tanti che avevano giudicato eccessive le restrizioni poste in essere.
Il paventato orientamento espresso dal Direttore Generale del Ministero, in una recente riunione con i rappresentanti del settore, che ha preannunciato l'esclusione dell'aumento della quota per il sistema della circuizione, appare irragionevole ed ingiusto, se solo si considera il forte contributo e i sacrifici economici che il comparto della "circuizione" ha sostenuto per conservare imprese ‘vive', competitive e produttive, in tanti anni caratterizzati da una forsennata riduzione dello sforzo di pesca e in un contesto di grave crisi economica.
Con l'auspicata decisione adottata dall'ICCAT lo scorso mese gli armatori si attendono di poter compensare, anche se solo in parte, i sacrifici economici sopportati in passato per mantenere le quote di cattura oltre i livelli minimi previsti dalla normativa ministeriale.
«Non appare, quindi, in alcun modo giustificato - scrive Squizzato - modificare i coefficienti di ripartizione dell'aumento della quota fra le diverse tipologia di pesca. L'aumento delle possibilità di pesca ancora una volta dimostra che i piani di ricostituzione degli stock portati avanti in questi anni, con non pochi sacrifici da parte degli operatori, hanno prodotto buoni risultati e ora sarebbe paradossale che proprio la circuizione, che ha sostenuto il maggior peso della ristrutturazione, sia esclusa dal beneficio dell'aumento delle quote di cattura deciso in sede ICCAT.
Si richiede pertanto che, in sede di redistribuzione della maggiore quota di cattura spettante all'Italia, si tenga conto dell'incidenza della ‘circuizione' sul totale, e si ripartiscano le maggiori quantità in proporzione al peso percentuale delle varie tipologie di pesca rispetto al totale della quota italiana.
Auspichiamo che non siano adottate misure penalizzanti per il comparto della ‘circuizione' che, ove risultasse ulteriormente danneggiato dalla ridistribuzione delle maggiori quote, avrebbe tutte le ragioni per contrastare siffatte determinazioni».
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