Tu sei qui: PoliticaCaro energia, Governo sblocca le trivelle per produrre gas: estrazioni anche nel Golfo di Salerno
Inserito da (PNo Editorial Board), martedì 8 novembre 2022 16:16:03
«Configureremo un'altra misura sul tema dell'energia come emendamento all'attuale decreto aiuti in conversione: la possibilità di liberare alcune estrazioni di gas italiano facilitando le concessioni in essere e immaginandone nuove».
Così aveva annunciato il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni durante la conferenza stampa dopo il Consiglio dei Ministri del 4 novembre, che ha approvato la Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza (NADEF) per sbloccare 30 miliardi contro il caro energia.
In parole povere, il governo ha autorizzato nuove trivellazioni al largo delle coste italiane nel mar Mediterraneo, alla ricerca di possibili nuovi giacimenti da cui estrarre gas, per diminuire la dipendenza dalla Russia, anche in parziale deroga al Pitesai.
Il ministro dell'Ambiente e la sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, ha spiegato: «Viene autorizzata l'estrazione da giacimenti nazionali con capacità sopra a 500 milioni di metri cubi. Potenzialmente si stima una quantità di 15 miliardi di metri cubi sfruttabili nell'arco di 10 anni». E ha specificato: «Tutto questo deve avvenite sotto al 45esimo parallelo con l'eccezione che riguarda il ramo Goro del Po».
I titolari delle concessioni potranno estrarre dopo aver presentato analisi e monitoraggi puntuali che escludano il rischio di subsidenza (lo sprofondamento del suolo). Resta vietata l'area di fronte a Venezia.
Come spiega "Il Giornale", «nel nostro Paese la produzione di gas ha raggiunto il massimo nel 1994 quando copriva circa il 40% del fabbisogno nazionale toccando anche i 20 miliardi di metri cubi all'anno. Negli anni le estrazioni sono calate e siamo passati dai 9 miliardi del 2008 ai quasi 7 del 2015 arrivando a poco più di 3 lo scorso anno». Ma "Repubblica" osserva che «perché gli operatori tornino a investire in nuove trivellazioni, occorre che ci siano le condizioni economiche».
«La coltivazione sarà riattivata anche nelle acque dei golfi di Napoli, di Salerno e delle isole Egadi, per la durata di vita utile del giacimento e solo a patto che si dimostri l'assenza di rischi per il territorio», spiega IlSole24Ore. Attualmente l'art.4 della legge 9/1991 vieta "la prospezione, la ricerca e la coltivazione di idrocarburi" nelle dette aree. Ci si chiede se basti un decreto ministeriale a far venire meno il divieto.
Dopo la decisione, sono insorti i co-portavoce di Europa Verde nonché deputati dell'Alleanza Verdi e Sinistra Eleonora Evi e Angelo Bonelli, che dichiarano: «Giorgia Meloni è Giano Bifronte, come Salvini. Fuori dal governo facevano entrambi le battaglie contro le trivelle perché dicevano che inquinavano i nostri mari ed erano un favore alle lobby del petrolio. Ieri invece hanno approvato un emendamento al DL Aiuti Ter che dà il via libera alla devastazione dei nostri mari, in aree ambientalmente preziose come il Golfo di Napoli e di Salerno - di fronte ad Amalfi e Positano -, alle Isole Egadi - di fronte a gioielli ambientali come Marettimo e Favignana -, alle Isole Tremiti - dichiarate Patrimonio dell'UNESCO -, nel Golfo di Taranto. Con una politica mistificatoria, questo Governo sta facendo credere agli italiani che i nostri Mari siano ricchi di gas. Una grande bugia, smentita dai dati del MISE che indicano chiaramente che i giacimenti di gas sfruttabili dei nostri Mari non superano i 37 miliardi di metri cubi. Che mi equivalgono a meno di 6 mesi del nostro fabbisogno annuale».
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