Tu sei qui: Notizie, LifestyleLa Juta a Montevergine, il pellegrinaggio della devozione e dell’inclusione
Inserito da (Admin), domenica 2 febbraio 2025 21:00:36
Il 2 febbraio, come ogni anno, il monte Partenio si anima di voci, suoni e passi: è il giorno della juta a Montevergine, un pellegrinaggio che porta migliaia di persone al Santuario dedicato alla Madonna, affettuosamente chiamata "Mamma Schiavona". Un nome che racchiude in sé il senso profondo di questa devozione: una madre che accoglie tutti, senza distinzioni, concedendo grazia e perdono a chiunque le si rivolga. Numerosi partecipanti giunti dalla Costa d'Amalfi, tra cui i ragazzi di Marea Project da Praiano.
Il pellegrinaggio ha radici antiche, intrecciando fede e tradizione popolare. I devoti più ferventi partono a piedi da Mercogliano, affrontando la salita durante la notte, illuminati solo dalle fiaccole e dalla speranza. Chi non riesce a sostenere la fatica del cammino trova supporto nella funicolare che collega il borgo al santuario. Ma per molti il percorso stesso è parte integrante del rito, un atto di devozione fisica e spirituale.
Tra le leggende che circondano il culto della Madonna di Montevergine, spicca quella risalente al 2 febbraio 1256. Secondo la tradizione, la Vergine avrebbe salvato, tramite un raggio di sole, due uomini condannati a morire di freddo sulla montagna perché colpevoli della loro relazione omosessuale. Questo episodio ha reso la Madonna di Montevergine un simbolo di protezione per i deboli, gli emarginati, i diversi, rafforzando l'idea di una fede che abbraccia e non giudica.
Il santuario stesso custodisce una storia secolare. Fondato circa 900 anni fa, durante la Seconda Guerra Mondiale divenne rifugio per la Sacra Sindone, messa al sicuro dalle minacce del conflitto. Un luogo che ha visto passare secoli di storia, mantenendo intatto il suo ruolo di punto di riferimento spirituale.
La leggenda delle "sette sorelle" mariane del Sud Italia arricchisce ulteriormente il panorama simbolico di Montevergine. Tra queste, la Madonna di Montevergine è la sola raffigurata con tratti scuri, per questo soprannominata "Schiavona", termine che richiama origini straniere e che, nella sua accezione più antica, riflette le radici profonde di un razzismo mai del tutto scomparso. Ma è proprio questa diversità a farne un'icona amata e venerata, capace di superare barriere culturali e pregiudizi.
Tra i sorrisi, i tamburi e le bandiere arcobaleno, la juta a Montevergine di quest'anno ha mostrato un volto accogliente e festoso, come testimoniano le immagini di Ivan Mastro da Positano, che ha immortalato i momenti più significativi della giornata.
Montevergine si conferma così non solo un luogo di culto, ma un simbolo di speranza e appartenenza per chiunque cerchi un rifugio spirituale, un abbraccio universale che supera ogni barriera.
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