Tu sei qui: MondoAddio al "pacco da giù": Londra vieta salumi e formaggi dall’Europa per contrastare l’afta epizootica
Inserito da (Redazione il Vescovado Notizie), sabato 19 aprile 2025 15:22:24
Una Pasqua amara per tanti italiani residenti nel Regno Unito. Dal governo britannico arriva lo stop ufficiale all'ingresso di salumi, formaggi e altri prodotti a base di carne o latte provenienti dai Paesi dell'Unione Europea, inclusa ovviamente l'Italia. Il motivo? La necessità di contrastare la diffusione dell'afta epizootica, malattia virale altamente contagiosa per gli animali da allevamento, innocua per l'uomo ma devastante per il comparto agricolo e zootecnico.
La misura, entrata in vigore proprio in prossimità delle vacanze pasquali, colpisce il trasporto privato: niente più prosciutti, salami, pecorini o parmigiani nella valigia degli studenti o degli emigrati italiani di ritorno a Londra. Chi elude il divieto rischia sanzioni fino a 6mila euro.
Nella lista dei prodotti proibiti compaiono tutte le carni di maiale, manzo, agnello, capra e selvaggina, oltre ai latticini come formaggio, burro, yogurt e perfino i panini farciti. Le uniche eccezioni? Pollame e anatra, per ora risparmiati dal provvedimento. I circuiti commerciali ufficiali sono invece salvi: gli importatori professionisti possono continuare a spedire merci, purché rispettino gli standard di controllo veterinario previsti dagli accordi post-Brexit.
Il provvedimento non riguarda l'Irlanda del Nord, che - in virtù del Protocollo di Belfast - è rimasta nel mercato unico europeo, mantenendo regole doganali più leggere per evitare frizioni con la Repubblica d'Irlanda.
A far discutere non è solo il divieto in sé, ma anche l'assenza di una campagna informativa efficace. Nessun cartello visibile negli aeroporti, solo post sporadici sui social e avvisi ai controllori di frontiera e alle compagnie di trasporto. «Non siamo più ai tempi di Totò e Peppino», scrive qualcuno online, «ma i salumi da casa restano una tradizione che ci fa sentire meno soli».
Il primo ministro Keir Starmer è impegnato da mesi in un difficile dialogo con Bruxelles per semplificare la burocrazia doganale post-Brexit, soprattutto per quanto riguarda i controlli fitosanitari e i prodotti alimentari. Ma nel frattempo, il rischio per chi viaggia è concreto: i controlli si fanno più stringenti e le multe sono tutt'altro che simboliche.
Per i tanti italiani nel Regno Unito, il "pacco da casa" era più di una comodità: era un pezzo di identità. Ora, tra inflazione e scaffali vuoti, i prodotti italiani diventano un lusso difficile da permettersi, mentre anche chi non avrebbe mai pensato di trasgredire le regole confessa: «La prossima volta ci riprovo. Al massimo mi sequestrano tutto...».
Un gesto di affetto e di nostalgia che, da oggi, può costare caro.
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