Tu sei qui: Eventi e SpettacoliRavello, successo al Caruso per la terza edizione dell'Agorà della Dieta Mediterranea
Inserito da (Redazione il Vescovado Notizie), martedì 23 settembre 2025 09:35:49
Di Emilia Filocamo
Due giorni mi sono stati sufficienti. Come sempre ho bisogno di una sorta di " tempo di posa" per poter metabolizzare tutte le emozioni, per poter essere capace di trasferire il vissuto nella scrittura. Sono stati due giorni perfetti per pensare, riflettere, ricordare, e per poter oggi raccontare la fila colorata degli stand, la partecipazione, la varietà dei prodotti e degli ingredienti, il coinvolgimento, l'allegria, le emozioni. C'è stato chi ha sfidato il traffico della domenica ed eventi concomitanti, chi gli imprevisti, pur di essere presente, chi non vedeva l'ora, chi è tornato impaziente. E poi tutti, ma proprio tutti hanno portato dall'azienda il meglio, il cuore e la voglia di raccontarsi ancora una volta. La terza edizione di Agorà, tenutasi domenica 21 settembre nei Giardini Wagner del Caruso, a Belmond Hotel Amalfi Coast, è stata tutto questo. Non solo un momento conviviale come si potrebbe chiaramente sintetizzare, anche a paragone magari di altri eventi più o meno simili, ma un momento per andare più a fondo, oltre un semplice assaggio, una degustazione. E' stato comprendere il senso di unione e di affiatamento che ha associato produttori provenienti da diverse aree del Cilento ma anche dalla Costiera Amalfitana. I Giardini Wagner si sono trasformati in una cerniera, in una lunga, poetica, emozionante e profumata " sutura" che, da parte a parte, ha legato le due Coste, prospicienti, raccogliendo testimonianze, storie, caparbietà, passione, successo, tenacia, volontà, spirito di sacrificio, aneddoti, competenze. Un evento che non è stato fine a se stesso, che non si è fermato al plauso, assolutamente meritatissimo, per i produttori e per i piatti dell'Executive Chef Armando Aristarco, alla capacità di coinvolgere della General Manager Iolanda Mansi o del Team, al momento istituzionale, con la rappresentanza del Parco Nazionale del Cilento, presenti il Presidente Giuseppe Coccorullo ed il Direttore Gregorio Romano ,oltre al sindaco di Gioi Cilento Maria Teresa Scarpa, che non si è limitato alla generosa partecipazione della stampa presente tra gli stand, ma che è andato oltre. Una serata che ha visto la presenza di numerosi cittadini ravellesi e di un parterre variegato, misto, per celebrare un solo territorio, una sola volontà che rende eccezionale la regione Campania con i suoi contrafforti, le piane, l'entroterra, i borghi , il mare e le alture. E se queste parole non bastano, forse molto è stato detto e spiegato sulla tavolata che ha accolto senza distinzioni tutti i partecipanti e sui cui sono stati posizionati brevi messaggi per invogliare e celebrare la condivisione che non è solo di sapori o profumi ma soprattutto di esperienze, emozioni, vissuti. "Fate a metà per sentirvi completi" "Spezzettate e dividete per essere più uniti" "La morale della tavola: non si è mai sazi del buono e del bello" . Sulla tavola di Agorà, bandita nei giardini Wagner, a favore di fuochi di artificio, quelli spettacolari di Torello, e della musica del Cilento con il Maestro Angelo Loia e i componenti del Progetto Oiza, si sono condivisi piatti e molto di più, ci si è confrontati con ospiti locali ed internazionali, quelli della struttura che hanno partecipato con grande entusiasmo. Così i confini sono stati azzerati, le provenienze non sono state più necessarie. Si è tutti uguali davanti ad un sapore, così come davanti ad un ricordo. Perché si è onesti ed indifesi, privi di qualsiasi maschera, sovrastruttura. Il momento in cui si è a tavola è quello in cui si è più veri. Ci si lascia andare, convinti che se qualcosa ci piace davvero, non c'è ragione di mentire. Ma solo un motivo in più per sorridere.Alle ore 23 di domenica 21 settembre, Vittorio Rambaldo, titolare con la moglie Donatella Marino e la figlia Serena dell'azienda che produce le famose alici di menaica, regge tra le braccia uno scatolone : sta per andare via, come tutti. Gli chiedo se ha bisogno di aiuto, sorride e mi fa segno di no. Lui è una sorta di paradigma per gli altri produttori presenti: instancabili, generosi, pieni di entusiasmo. Alle 23.00 si spengono le luci. Dopo uno spettacolo o un concerto ben riusciti, solitamente si chiede il bis, anche quando il palco è ormai vuoto e i musicisti non lasciano sperare. Il sorriso di Vittorio Rambaldo è la promessa di un bis. E non c'è da scrivere o dire altro. Bisogna solo aspettare. Un anno. Poi si tornerà sul palco.
(Foto: Maria Abate)
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