Tu sei qui: Eventi e Spettacoli"Ode To Ravello": i peluches e l'arte di Charlemagne Palestine inaugurano il progetto culturale di Palazzo Avino [FOTO]
Inserito da (redazionelda), mercoledì 28 agosto 2019 20:00:51
Ieri sera nella millenaria chiesa di San Giovanni del Toro a Ravello il compositore e artista americano Charlemagne Palestine ha presentato """Strummingsssss per i Misteriiiii dell'Infinito""", un'opera sonora pianistica da lui appositamente concepita per la prima edizione di "Ode to Ravello". Un progetto promosso dall'hotel Palazzo Avino (tra primi cinquanta del lusso al mondo) che consente il dialogo tra l'arte contemporanea e la musica in collaborazione con il Museo Madre. Una miriade di peluches ben allineati ha occupato il transetto e, com'è nello stile dell'eclettico pianista americano, altri elementi hanno adornato il pianoforte. Lui, che colleziona Teddy bear da cinquant'anni (ne ha raccolti decine di migliaia), inizialmente temeva che il parroco, Don Angelo Mansi, potesse non apprezzare quegli orsacchiotti a rappresentare la spontaneità.
Anche le millenarie colonne di granito erano guarnite con simpatici brandelli colorati: un sapiente gioco di luci, con variazioni cromatiche dal viola al verde, al blu, ha accompagnato i diversi ritmi della performance che ha visto l'attenta partecipazione di circa 120 spettatori.
L'opera-performance di Charlemagne Palestine nella Chiesa di San Giovanni del Toro a Ravello è stata documentata da un'equipe cinematografica per essere inclusa in un'installazione, che sarà presentata al museo Madre di Napoli a gennaio 2020.
Charlemagne Palestine, nato a Brooklyn New York nel 1947, è un "Gesamtkunstler", un artista del suono e dell'installazione, un compositore. Ha realizzato opere e performance dagli anni Settanta, segnalandosi come uno dei grandi interpreti e artisti contemporanei. Le sue opere dialogano in genere con luoghi sacri e architetture culturali, per accrescere e intensificare i loro "magici misteri e la sacralità".
Come compositore-performer, originariamente qualificato per essere un cantore, e poi un carillonneur, esegue sempre le sue opere come solista.
I continuums sonori elettronici furono i suoi primi pezzi; poi scoprì il Bösendorfer Imperial Piano di Vienna e iniziò a trasformare i pianoforti in sintetizzatori acustici elettronici del suono usando una tecnica speciale chiamata Strummminggggsss dove ogni stringa di uno strumento ha la sua voce e la rapida alternanza di note.
Anche a Ravello accordi e registri si sono fusi per diventare uno spettro fisico di risonanti sonorità che hanno interagito nello spazio, con architetture sacre e le atmosfere magiche della millenaria chiesa di San Giovanni del Toro, trasportando gli ascoltatori su un tappeto volante.
«Magicallll church with magicalllll acoustics, magicallll Palazzo Avino, magicallll Ravello, magicallll festival, Magicallll!!!» le esclamazioni del maestro Charlemagne Palestine.
Andrea Viliani, direttore del Museo Madre di Napoli e membro del Comitato di selezione, ha evidenziato come questo evento segni un capitolo importante della storia dell'arte contemporanea.
«Il Madre, il museo d'arte contemporanea della Regione Campania, è rivolto al suo territorio per cogliervi e sostenervi tutte quelle esperienze che rappresentano, insieme, il nostro patrimonio artistico contemporaneo - ha spiegato all'uditorio -. Un patrimonio che si forma sotto i nostri stessi occhi e orecchie, se sappiamo vederlo e ascoltarlo, fra funzione pubblica e iniziativa privata: idee, progetti, opere e persone ci permettono di non limitarci a contemplare solo il nostro patrimonio passato, ma di dargli continuità presente e prospettiva futura. Palazzo Avino, con il nuovo progetto annuale Ode to Ravello ci propone nuovi modi per continuare la traduzione del Grand Tour, esaltando il ruolo di Ravello come spazio-tempo in cui immagini e suoni non sono mai stati disgiunti, ma concepiti e condivisi per diffondere un'esperienza di opera d'arte totale che impregna di sé persino il paesaggio oltre che la storia, disseminandoli di note e gesti, di segni e forme, di accordi e colori. Ravello non è solo, in questo senso, un canone ma anche la sua reinvenzione continua: anche Richard Wagner del resto, prima di diventare un autore "classico", è stato uno sperimentatore radicale, un musicista che potremmo oggi definire "punk-rock", come ha fatto notare la Presidente del Madre, Laura Valente, a Charlemagne Palestine... Ed è per questo che accogliere, qui e ora, nelle stanze di Palazzo Avino e nella Chiesa di San Giovanni del Toro, un Maestro contemporaneo dell'armonia fra suono e immagine, come appunto questo artista americano, non è una provocazione ma una sensata e sensibile, anzi, un'appassionata e appariscente... "Ode a Ravello"».
Per "Ode to Ravello" l'artista americano è stato selezionato da un comitato composto da Fabio Agovino (collezionista), Mariella Avino (managing director di Palazzo Avino), Cloe Perrone (curatrice), Laura Valente (presidente della Fondazione Donnaregina e del Museo Madre di Napoli) e Andrea Viliani (direttore artistico del Museo Madre di Napoli).
L'opera-performance di Charlemagne Palestine a Ravello sarà inclusa in un'installazione da gennaio 2020 al museo Madre di Napoli.
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