Tu sei qui: Eventi e SpettacoliIl teatro a Minori e in Costiera: una ricchezza per tutti
Inserito da (redazionelda), lunedì 15 gennaio 2018 20:51:41
di Paolo Russo
Stanno per terminare a Minori le repliche di "Natale in casa Cupiello", messo in scena da una storica compagnia di dilettanti, il "Proscenio". Vorrei spenderci due parole, approfittando dell'ospitalità del Vescovado, perché si è trattato di un evento non irrilevante per tutto il comprensorio, come conferma l'inaspettato numero di spettatori intervenuti. Tra le non moltissime (e non tutte interessantissime) iniziative culturali allestite in costiera per le festività natalizie, la proposta teatrale del Proscenio ha una sua dignità particolare, una valenza non scontata, anche in termini di puro intrattenimento.
La tradizione della rappresentazione scenica è forte a Minori, l'amore per il palco ha animato e anima ancora intere generazioni di appassionati, ed è sicuramente un momento di crescita per chi la pratica e per chi dal pubblico ne apprezza i risultati. La rappresentazione di quest'anno ha innanzitutto il pregio di essere un classico del teatro di Eduardo, con i suoi meriti artistici ma anche sociali e quasi antropologici, nel delineare una dimensione di uomo e di esistenza dai tratti specifici ma purtuttavia universali, nel costruire storie all'interno della Storia con caratteri di perdurante attualità, nell'interpretare una cultura che rimanendo popolare tocca le corde più intime e alte dell'animo umano.
Eduardo de Filippo è così: semplice ma profondo, dialettale ma lessicalmente prezioso, lineare nei personaggi e nelle trame ma anche penetrante e sottile nella riflessione che induce. Per questo, credo, nella nostra grama epoca storica in cui si sta perdendo ogni cosa, dai principi morali alla cultura, dal senso della bellezza ai valori di civiltà e di civismo, il teatro eduardiano va inscenato com'è, nella sua efficacia più diretta, nel suo senso più immediato e coinvolgente, nella sua universalità di tempi, di luoghi e di figure. Condivido perciò la scelta del Proscenio, che ha optato per recitazioni eduardiane, per scenografie eduardiane, per una fedeltà a Eduardo, insomma, che è interpretativa oltre che testuale. Siamo (purtroppo) all'anno zero della cultura e dell'arte: occorre ripartire dalle ricchezze più solide, più certe e apparentemente scontate, o si rischia di smarrire anche quelle. Allora Natale in casa Cupiello va bene così come è, piacerà, sarà compreso, farà ridere e piangere, farà sì che qualcuno (magari qualche giovane) oltrepassi la superficialità in cui navighiamo e si guardi dentro, o addirittura si guardi intorno alla ricerca di qualcosa di più profondo e di più bello.
p.s. Ho scritto queste note da spettatore, appagato dalle due ore di commedia, grato a chi l'ha organizzata così come il resto del pubblico. Sono rassegnato alle interpretazioni politiche (il protagonista è il Sindaco di Minori; la regia è di sua moglie; il locale della recita è di proprietà del Comune) che sicuramente qualcuno avanzerà. Le accetto perché le so inevitabili, ma parimenti so che, per la pochezza che le muove, non meritano alcun interesse.
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