Tu sei qui: Eventi e SpettacoliFiorella Mannoia incanta Maiori: la “Combattente” parla alle donne ed esalta il Sud ricordando Pino Daniele
Inserito da (redazionelda), sabato 18 agosto 2018 15:39:00
di Miriam Bella
Che sia per un ideale, un sogno o un amore, ciò a cui tutti aspiriamo è il diritto ad essere felici. Ciascuno di noi lotta per qualcosa - parafrasando le parole di Fiorella Mannoia - ogni giorno, dall'istante in cui si sveglia.
Così, ieri, l'artista "Combattente" è entrata nell'arena del Porto turistico di Maiori, con la sua armatura fatta di suoni, per accompagnare il pubblico in un viaggio fatto di musica e parole, a cavallo di successi vecchi e nuovi.
Da "Caffè nero bollente" a "Le notti di maggio", da "I treni a vapore" a "Il cielo di Irlanda", da "Le parole perdute" a "Nessuna conseguenza" fino agli omaggi, commossi, a Lucio Dalla con "Felicità" e Pino Daniele e con "Terra mia". Del cantautore napoletano ha detto, nel finale, "Come si fa a dimenticarsi di lui?".
Ma Fiorella non si limita alle note, per quanto basterebbero quelle ad appagare qualsiasi ascoltatore, per cui fra un brano e l'altro dà spazio ai suoi pensieri. Uno, in particolare, lo rivolge a Genova e alle vittime del crollo del ponte Morandi, auspicandosi che chi ne è responsabile paghi. E poi un omaggio al Sud, ai Sud del Mondo, specie alla questione meridionale, provando a ristabilire la verità storica dell'Unità d'Italia grazie al prezioso supporto dell'appassionata lettura del libro di Pino Aprile "Terroni".
Fiorella, davanti a una platea di oltre 2mila persone, parla di donne e ne interpreta le storie, prendendo le parti di chiunque abbia subìto e porti ancora i segni fisici e morali, soprattutto, di qualsiasi forma di violenza.
Ed è una donna del posto quella che le si avvicina durante l'esecuzione di "Che sia benedetta", brano che le è valso il secondo posto nel Sanremo di due anni fa: Annamaria Torre, esponente di Libera e referente della Memoria per il provinciale di Salerno, che le consegna la maglietta dell'associazione, che Fiorella mostra fiera, simbolo di lotta contro le mafie.
Ciò che emerge e appare straordinario, ad ogni modo, è che qualunque cosa faccia, dal cantare al parlare al ricevere i fiori da una fan che la raggiunge sotto il palco, l'artista Mannoia tiene la scena con lo sguardo e con la grazia dei movimenti del volto e delle mani e del corpo tutto, perché la verità è che non interpreta canzoni, le canzoni la attraversano. E lei si lascia attraversare, sorridendo e ballando a piedi nudi, come fosse di tutte la cosa più naturale, giocando con la propria femminilità, senza però prendersi sul serio, donandosi a quel pubblico che non può che amarla alla follia.
Un messaggio, forte e chiaro, un invito o piuttosto una preghiera è il suo "Restiamo umani", rivolto a tutti noi verso la fine dell'esibizione.
Ecco, pur non avendo ancora approfondito - mi riserverò di farlo in seguito - che cosa volesse dire di preciso, in una fase storica come quella in cui viviamo, restare umani è il più bello degli auguri che Fiorella ci potesse fare.
In ultimo da sottolineare la perfetta organizzazione dell'evento a cura della Zavi Management di Mario Santoriello, in collaborazione con Anni60Produzioni e il sostegno del Comune di Maiori.
Foto: Carmen Gambardella
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