Tu sei qui: Eventi e Spettacoli“A touch of latin” per il ritorno del pianista Mattia Mistrangelo a Ravello
Inserito da (redazionelda), lunedì 14 ottobre 2019 10:08:42
"A touch of latin" è il tema del concerto in programma stasera (lunedì 14 ottobre) che vede protagonista il pianista Mattia Mistrangelo che ritorna a esibirsi nella splendida cornice del Complesso Monumentale dell'Annunziata.
L'appuntamento - imperdibile - è dedicato alla musica latino-americana della prima metà del Novecento: musica estremamente coinvolgente, espressiva, perfettamente comprensibile, anche se spesso ricca di raffinatezze. Tutti i brani in programma sono tempi di tango, il ballo di origine argentina che verrà declinato da Mistrangelo nelle sue forme più suggestive e famose. Ne citiamo due, emblematici: il famoso Caminito, inciso da numerosi artisti, che ha preso il nome dalla celebre via nel quartiere La Boca di Buenos Aires e La Cumparsita, che ha acquistato tale popolarità da assurgere ad antonomasia del proprio genere, al punto d'essere chiamata Tango de los tangos. Tra gli autori presenti in cartellone Luis Bacalov, premio oscar per la colonna sonora del film Il Postino, di cui Mistrangelo eseguirà proprio il brano omonimo e Astor Piazzola, il più grande interprete del tango moderno, che incarna la magia di questa danza misteriosa e immortale, basata sulle interruzioni di ritmo.
Mercoledì 16 ottobre, sempre alle 18 e 30 si ritorna alla musica barocca e romantica con il duo viola e chitarra composto dai fratelli Mauro e Luciano Tortorelli. Dopo il Largo di Francesco Veracini - il violinista del '700 che contendeva la fama di virtuoso dello strumento a Giuseppe Tartini - e ai duo op. 137 n. 1 e 2 del famoso chitarrista Domenico Carulli, i fratelli Tortorelli propongono pagine musicali di Niccolò Paganini e Franz Schubert.
La Sonata in la maggiore di Paganini non fa parte delle due raccolte di sei Sonate per violino e chitarra pubblicate come op. 2 e op. 3 nel 1820 presso Ricordi, ma è stata tratta dal patrimonio di manoscritti paganiniani conservati nella Biblioteca del Conservatorio di Genova. Di carattere concertante e articolata in tre movimenti, la Sonata in la maggiore risulta dedicata alla signora Emilia Di Negro, figlia de Marchese Gian Carlo Di Negro, mecenate di Paganini. Sembra sia stata composta tra il 1802 e il 1805, anni che il Paganini trascorse tra Genova, Livorno e Lucca, dedicandosi a uno studio approfondito della chitarra.
Conclude il concerto la Sonata "Arpeggione" D. 821 di Franz Schubert. Tutto fa ritenere che tale Sonata sia stata commissionata a Schubert da Vinzenz Schuster nel 1824, promotore dell'arpeggione, lo strumento appena costruito dal liutaio viennese Johann Georg Staufer e meglio conosciuto con i nomi di chitarra-violoncello, chitarra d'amore o chitarra ad arco. L'arpeggione era un ibrido tra il violoncello e la chitarra: suonato con l'arco e tra le ginocchia come il violoncello, contava sei corde come la chitarra, della quale riprendeva anche la forma della cassa e l'aspetto della tastiera. L'arpeggione scomparve nell'Ottocento con la diffusione del violoncello.
La programmazione 2019-2020 della Ravello Concert Society è disponibile su www.ravelloarts.org
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