Tu sei qui: Eventi e SpettacoliA Ravello spiegate le distorsioni del processo che portarono alla condanna a morte di Gesù
Inserito da (redazionelda), venerdì 30 marzo 2018 16:38:13
La Settimana Santa è il momento centrale del cristianesimo con la passione, morte e risurrezione di Cristo. Un passaggio particolare è quello del processo più ingiusto della storia, celebrato fuori da ogni regola per poter condannare a morte un innocente soltanto perché affermava di essere il figlio di Dio.
Ci ha provato il presidente del Tribunale di Lagonegro, dottor Matteo Claudio Zarrella, con l'opera letteraria denominata "Quid est veritas?" (Cosa è la verità? - editrice Gaia), in cui tenta di spiegare le distorsioni di quel processo che portò alla condanna a morte di Gesù.
Il libro sarà presentatao Sabato Santo alle 17 e 30 nel Duomo di Ravello. All'evento, promosso dall'Associazione Ravello Nostra e dalla parrocchia di Santa Maria Assunta, in collaborazione con il Comune di Ravello, saranno presenti, oltre all'Autore, il dottor Claudio Giovanni Scorza, Presidente della sezione penale del Tribunale di Lagonegro e monsignor Antonio De Luca, vescovo di Teggiano-Policastro.
L'Autore, esperto e studioso di materie giudiziarie, e non soltanto perché magistrato di lungo corso, ci porta sui sentieri di un percorso ricostruttivo di quel grande processo per mettere in evidenza tutte le sue storture sulla base di documenti e riferimenti inoppugnabili. Il magistrato illustra le motivazioni, le tensioni, le emozioni ed anche le violenze che quel processo, come ogni processo, porta con se e ci fa intendere che da quel processo di duemila anni fa sono scaturiti tutti i passaggi processuali che la nuova filosofia giudiziaria fa passare sotto il nome di "procedure processuali" che spesso fa allontanare il giudice dalla sua terzietà rispetto all'accusa ed alla difesa. Il messaggio che Gesù intese mandare all'umanità con il suo sacrificio non è valso proprio a niente, anzi se possibile ha distorto ancora di più l'applicazione pratica della giustizia che già di per se è abbastanza complicata. E neppure le incertezze ed il dramma umano vissuto da Ponzio Pilato sono valsi a qualcosa per migliorare la giustizia; se Pilato fu vittima della sua sete di potere che lo indusse a miscelare la giustizia con la politica, oggi è ancora peggio. Il lavoro presentato da Zarrella non è un semplice libro sulla crocifissione di Cristo, piuttosto è un capolavoro sul mondo della giustizia.
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