Tu sei qui: Eventi e SpettacoliA Napoli la galleria d’arte di Thomas Dane
Inserito da (redazionelda), domenica 21 gennaio 2018 11:53:48
di Paolo Spirito
Casa Ruffo in Via Francesco Crispi 69 a Napoli, fu edificata da Beniamino Ruffo di Calabria padre di Fulco Ruffo l'eroe aviatore della Prima Guerra mondiale. Residenza delle figlie di Benedetto Croce e anche per ben 45 anni del grande scrittore polacco Gustaw Herling è cinta da un giardino piuttosto esteso. Dal prossimo 24 gennaio diventerà la sede distaccata della storica galleria d'arte di Thomas Dane, che ha optato per un palazzo del XIX° Secolo della famiglia Ruffo di Calabria, nel quartiere di Chiaia e già dimora di Benedetto Croce, come seconda sede della sua galleria londinese, una galleria importantissima per l'arte internazionale, habitué di fiere come Art Basel, Frieze e Art Basel Miami Beach.Federica Sheehan, un percorso professionale da Alberta Ferretti a Versace, passando per la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, assumerà il ruolo di direttore della sede partenopea, che aprirà il 24 gennaio con una mostra pensata per esaltare lo spazio dopo il profondo restauro. Cinque gli artisti che esporranno per primi: Bruce Conner, Steve McQueen, Catherine Opie, Caragh Thuring e Kelley Walker, in mostra in altrettante sale. Si proseguirà quindi con la prima personale italiana di Glenn Ligon. Il piano di Thomas Dane è organizzare tre mostre all'anno anche perché molti degli artisti che rappresenta vorrebbero esporre proprio a Napoli.
Scrive Johann Wolfgang von Goethe: "È un paradiso: tutti vivono in uno stato di intossicazione dimentica di se stesso, me compreso ... Dicono che qualcuno che ha visto un fantasma una volta non sarà mai più felice; viceversa, [uno] non potrebbe mai essere davvero infelice perché i pensieri di una persona potrebbero sempre tornare a Napoli".
Parte residenza, parte progetto spazio, parte spazio espositivo, il primo piano restaurato dell'Ottocento Casa Ruffo, nel quartiere Chiaia di Napoli, sarà soprattutto un luogo per gli artisti: uno spazio fisico e mentale unico per loro per illuminare, lavorare e mostrare. Lo spazio ha subito un significativo processo di ristrutturazione, riparando e ripristinando le caratteristiche originali dell'edificio, compresa la veranda che guarda oltre il Golfo con Capri sullo sfondo. Costruita da Beniamino Ruffo di Calabria nel tardo XIX° secolo, Casa Ruffo è stata la casa di un susseguirsi di abitanti ispirati tra cui il filosofo liberista idealista Benedetto Croce (1866 - 1952) e lo scrittore polacco Gustav Herling-Grudzinski (1919-2000). Scrittori e artisti hanno sempre trovato ispirazione nel frenetico caos della città, nell'energia transitoria e nella storia opulenta; era un detto popolare alla fine del XVIII° secolo che bisognava "vedere il golfo di Napoli e morire". È sempre stato, e rimane ancora, un punto di ingresso, un nodo gordiano e la fine della strada - o l'inizio di un altro - per grandi esaltati, artisti e viaggiatori allo stesso modo. Ad esempio, Lucio Amelio (1931-1994), mercante d'arte, curatore e attore, ha portato notoriamente artisti internazionali contemporanei a Napoli, rimanendo a sua volta intimorito dalla carica creativa della Città.
In linea con questo senso di curiosità, trepidazione e viaggio che ha ispirato così tanti artisti, questa nuova avventura di Thomas Dane ha messo in campo ben 5 Artisti molto importanti della sua scuderia: Bruce Conner, Steve McQueen, Catherine Opie, Caragh Thuring, Kelley Walker, riunitisi in questa nuova e prestigiosa sede per offrire una particolare visione tutta partenopea dell'arte contemporanea. Ciascuno a suo modo, infatti, espone opere direttamente ispirate o idealmente riconducibili a quell'idea di "napoletanitudine" culturale o estetica che ha le sue prime epifanie artistiche nel paesaggismo della Scuola di Posillipo, prima, e in quella di Resina, dopo.
Ad ogni Artista è dedicata una sala della Galleria, tanto che si può tranquillamente parlare di cinque diverse personali, che però interagiscono tra loro a tutto campo.
L'artista belga Caragh Thuring propone un tema a lei molto caro, i Vulcani, con due tele di grandi dimensioni che si fronteggiano e si oppongono tra loro: Day e Night, il primo solare e delicato come una pittura, il secondo è un notturno dai toni drammatici, con le montagne simili alle piramidi egizie, e con un inquietante sottomarino emergente nelle scure acque del Golfo.
Steve McQuenn, notissimo regista pluripremiato Oscar nonché esponente tra i più noti della Young British Art, con il video intitolato Running Thunder sembra ispirarsi al tema delle nature morte: un magnifico cavallo morto, disteso sull'erba. Il filmato, volutamente proiettato da un vecchio e rumoroso proiettore, diventa una vera e propria installazione, una metafora di quella che potremmo definire l'obsolescenza del Cinema oggi?
Kelley Walker omaggia direttamente la Città di Napoli per il tramite del famoso, geniale gallerista napoletano Lucio Amelio che nella celeberrima Mostra del 1980 riunì Joseph Beuys, tra i più emblematici e significativi personaggi dell'Arte Mondiale del secondo dopo guerra, ed Andy Warhol, il re del Pop Art. Prendendo spunto da parti destrutturate del Manifesto di quell'Evento, Walker crea collage per sovrapposizione di dettagli, come la mano di Warhol su uno dei leoni che adornano la fontana di Piazza dei Martiri.
Catherine Opie presenta una singolare sequenza di ritratti dell'America di oggi che sembrano quanto mai presenti nella realtà della stessa Galleria Dane.
La visionarietà onirica e surreale del film "Easter Morning Raga" (1966) di Bruce Conner, infine, seduce e commuove in una sorta di lucreziano cupio dissolvi della Natura, in un climax tropicale da Ultima Spiaggia.
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