Tu sei qui: Eventi e Spettacoli200 anni fa la soppressione del Vescovado di Ravello: 31 luglio giornata di studi [PROGRAMMA]
Inserito da (redazionelda), domenica 22 luglio 2018 20:51:58
Il 16 febbraio del 1818, a Terracina, Pio VII, rappresentato dal cardinale Ercole Consalvi, e Ferdinando I re delle Due Sicilie, rappresentato da Don Luigi de Medici, «per riparare i disordini che nelle materie ecclesiastiche si sono introdotti nel regno», determinarono di «stabilire una nuova convenzione», in trentacinque articoli, più uno segreto, comunemente nota come Concordato di Terracina.
In esso si confermava «la religione cattolica come religione di Stato, si abrogava la legislazione precedente per sostituirla con il nuovo concordato e si rinviava alla vigente disciplina della Chiesa nelle materie o oggetti non negoziati».
Il concordato, però, forniva alle parti l'occasione per compiere una complessa riorganizzazione delle strutture ecclesiastiche del regno, la quale investiva sia gli aspetti patrimoniali sia la rete istituzionale.
Fu proprio l'articolo III, che stabiliva i criteri per le nuove circoscrizione ecclesiastiche, a segnare la fine di molti vescovadi, dove i Vescovi non potevano più «mantenersi colla decenza dovuta».
Così, richiamando la novella concordataria, Pio VII, con Lettera Apostolica De utiliori Dominicaevineae, del 27 giugno 1818, ridefiniva la geografia vescovile del Mezzogiorno d'Italia, con implicazioni evidente anche sulla Provincia ecclesiastica amalfitana. All'Arcidiocesi di Amalfi, infatti, erano unite, previa soppressione ed estinzione, «le Chiese vescovili di Scala, Ravello e Minori, le città di queste coll'intero rispettivo territorio diocesano».
Terminava così, dopo circa otto secoli, la vita dell'istituzione diocesana ravellese, che, invero, si trovava di fatto senza Pastore dal 1804, anno in cui l'ultimo Presule, Silvestro Miccù, era trasferito all'Arcivescovado di Amalfi, lasciando il distretto carismatico al governo di un Vicario Capitolare. Per scongiurare il drammatico provvedimento, le autorità canoniche e civili avevano intanto sottoposto a Ferdinando I la supplica con cui, rievocando con enfasi le vicende storiche della Città e della Chiesa, chiedevano di poter aggregare la Chiesa di Ravello a quella di Minori oppure di elevarla a Concattedrale con Amalfi. Ma nulla di ciò avvenne e l'antico vescovado di Ravello, sorto un giorno del 1086, veniva soppresso e il territorio diocesano unito all'Arcidiocesi di Amalfi.
A un secolo da «quell'ultimo colpo per Ravello», per interessamento dell'Arcivescovo di Amalfi, Ercolano Marini, quasi a saldare un debito di memoria, Benedetto XV, con breve del 31 luglio, elevava a Basilica Minore l'ex Cattedrale di Ravello.
Nell'occasione centenaria dei due avvenimenti, idealmente correlati, la Parrocchia Santa Maria Assunta e l'Associazione "Ravello Nostra", con il patrocinio del Comune di Ravello, hanno previsto, per il prossimo 31 luglio, la Giornata di Studi: "La Chiesa di Ravello dalla soppressione della Diocesi all'elevazione a Basilica dell'ex Cattedrale".
L'appuntamento culturale, che vedrà la partecipazione di studiosi di diversa formazione, approfondirà le tematiche inerenti alla storia della Chiesa meridionale tra Otto e Novecento; agli aspetti giuridici, politici e religiosi del Concordato del 1818; alla documentazione inedita sulla soppressione delle piccole Diocesi della Costa d'Amalfi; alla vita del clero ravellese dal 1818 al 1918; ai nuovi studi sull'araldica vescovile ravellese; agli interventi di manutenzione e restauro del complesso monumentale dell'ex cattedrale di Ravello nell'Ottocento e nel Novecento.
Un'ulteriore occasione per riflettere su un momento particolarmente complesso della vicenda storica ravellese, che privata del prestigio della diocesi esente, si avviava a vivere, per molti decenni, quella che Matteo Camera, nel 1836, definì «una notte profonda», che aveva avvolto «l'antico suo splendore».
Giornata di Studi
La Chiesa di Ravello
dalla soppressione della diocesi all'elevazione a basilica dell'ex cattedrale
Pinacoteca del Duomo di Ravello
31 luglio 2018
I sessione - ore: 9.30
Le istituzioni ecclesiastiche
Indirizzi di saluto
Avv. Salvatore Di Martino
Sindaco del Comune di Ravello
Don Angelo Mansi
Parroco di Santa Maria Assunta di Ravello
Avv. Paolo Imperato
Presidente dell'Associazione "Ravello Nostra"
Arcivescovo di Amalfi - Cava de'Tirreni
Introduzione e moderazione dei lavori
Prof. Giuseppe Palmisciano
Docente di Storia della Chiesa - Pontificia Facoltà Teologica Italia Meridionale Sez. San Tommaso
Il Concordato borbonico con la Santa Sede del 1818: aspetti storici, giuridici e religiosi
Dott. Donato Sarno
Storico
Il Concordato del 1818 e la soppressione delle piccole diocesi della Costa d'Amalfi
Dott. Crescenzo Paolo Di Martino
Archivista
Il clero a Ravello dalla soppressione della diocesi all'elevazione a basilica dell'ex cattedrale
Dott. Salvatore Amato
Archivista di Stato - MiBAC
L'araldica dei vescovi di Ravello dal medioevo all'età moderna, tra storia e nuove acquisizioni
Dott. Angelandrea Casale
Ispettore onorario MiBAC
II sessione - ore: 16.30
Le espressioni della cultura e dell'arte
Interventi di manutenzione ottocenteschi sul complesso monumentale della cattedrale di Ravello
Prof. Luigi Buonocore
Storico dell'Arte
Il ritorno al romanico: il complesso restauro della cattedrale di Ravello del 1974
Prof. Alberto White
"La Sapienza" Università di Roma
Arch. Giovanni Villani
Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le provincie di Salerno e Avellino
Ravello incrocio di arte e musica
M° Mons. Vincenzo De Gregorio
Preside del Pontificio Istituto di Musica Sacra
Concerto per organo e voce - ore 21.45
M° Attilio Parisi - Organo
M° Luigi Falcini - Tenore
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