Tu sei qui: Economia e Turismo"Se dopo la tempesta non tornasse il sereno?": le riflessioni del Distretto Turistico Costa d'Amalfi
Inserito da (Redazione il Vescovado Notizie), sabato 26 aprile 2025 14:31:54
La stagione turistica 2025parte con numeri importanti in Costa d'Amalfi. Il lungo ponte che unisce Pasqua al 1° maggio sta registrando una media di occupazione del 64% nelle strutture ricettive dell'intero territorio e un + 5% di presenze rispetto allo scorso anno. Un quadro che conferma la forte attrattività della destinazione e offre una fotografia anticipata di quello che sarà il trend dei prossimi mesi.
Un risultato che, se da un lato testimonia il consolidamento della Destinazione Costa d'Amalfi sui mercati turistici internazionali e sul mercato domestico italiano, dall'altro impone una riflessione seria e urgente sulla sostenibilità dei flussi. Il presidente del Distretto Turistico Costa d'AmalfiAndrea Ferraioli sottolinea: "Serve una gestione strutturata e coordinata del territorio. I numeri ci stanno già segnalando alcune criticità che nel lungo termine, se non si interviene, rischiano di compromettere la nostra offerta d'eccellenza, soprattutto quella legata all'ospitalità di alta gamma".
A preoccupare è, in particolare, la crescente incidenza del turismo giornaliero e non stanziale, che raggiunge la Costa d'Amalfi attraverso minivan, minibus e NCC provenienti da Napoli,Salerno, dai porti crocieristici, da Pompei e dalla Penisola Sorrentina e anche da altre province come Benevento, Avellino e il Cilento. Con il Giubileo, le offerte di tour giornalieri privati da Roma sono quasi raddoppiate, persino la Toscana promuove escursioni giornaliere verso Amalfi, Positano e Ravello. Un mercato al quale si sta affacciando anche la Puglia.
"Questo modello di turismo usa e getta produce un impatto insostenibile per un territorio piccolo e fragile come la Costa d'Amalfi, - spiega Andrea Ferraioli - ingolfa la Statale 163 da Positano ad Amalfi, blocca per ore punti nevralgici come Atrani e Castiglione, e al termine della giornata scompare senza generare alcun beneficio concreto per il territorio. Che tipo di esperienza vive un visitatore che passa ore in un furgone, bloccato nel traffico in una strada che non ha aree di sosta adeguate e con una conformazione aspra e verticale che non consente margini di espansione logistica? Uno stress per lui, un disservizio per chi ha invece scelto di soggiornare in Costa d'Amalfi per più giorni".
I primi segnali si stanno già manifestando con una leggera flessione - seppur contenuta - delle presenze nelle strutture 5 stelle lusso, tanto che i principali portali di prenotazioni online già dallo scorso anno stanno investendo in marketing a promozione di questo settore, che va ricordato è il principale indotto della Costa d'Amalfi. Un dato che non passa inosservato, soprattutto se considerato insieme all'aumento esponenziale di offerte extralberghiere e di escursioni giornaliere low-cost, vendute online e centrate esclusivamente su poche tappe fotografiche, da visitare in poche ore, con brevi passeggiate. "Bisogna decidersi a governare i flussi turistici mettendo da parte logiche campanilistiche e di semplice vantaggio economico. Il post Covid ci ha regalato un boom di richieste che hanno gettato fumo negli occhi ma dal 2024 vediamo un incremento incontrollato del turismo escursionistico che sta causando tantissimi problemi ai cittadini e ai turisti residenti.La gestione dei flussi è una sfida cruciale per garantire uno sviluppo sostenibile, preservare l'ambiente e migliorare la qualità della vita delle persone. Gli effetti negativi sono già evidenti: gentrificazione dei borghi, perdita di valore del brand con conseguente riduzione della domanda già quantificabile a lungo termine e per periodi come luglio ed agosto che sono già diventati mesi meno appetibili per il turismo lusso americano", aggiunge Ferraioli.
Lo stesso scenario si riscontra sul versante dei mezzi pubblici. Nei periodi di picco, il sistema di monitoraggio del Distretto Turistico Costa d'Amalfi basato su sensori diffusi sul territorio registra una media di circa 260.000 passaggi di persone al mese a Positano, che conta poco più di 3800 abitanti. Si tratta di un flusso imponente, che supera ampiamente la capacità dei mezzi pubblici attualmente disponibili, rendendo impossibile una gestione efficiente e puntuale della domanda. La conformazione morfologica del territorio, stretta, verticale e con infrastrutture limitate, rappresenta un vincolo strutturale che rende necessario rivedere con urgenza il modello di accessibilità complessiva della Costa d'Amalfi.
Di fronte a questo scenario complesso, gli operatori turistici propongono una prima misura concreta: estendere immediatamente il sistema delle targhe alterne anche ai mezzi NCC e ai taxi non residenti e che non trasportano turisti destinati a soggiornare nei 14 Comuni della Costa d'Amalfi, in attesa dell'attivazione della ZTL territoriale, misura strutturale alla quale si guarda come strumento comprensoriale per la gestione dei flussi futuri.
"Chiediamo all'Anas che funzioni esattamente come per gli altri mezzi: che non siano soggetti i mezzi con licenza rilasciata all'interno della Costa d'Amalfi - continua Ferraioli - e che per chi non ha licenza residente sul territorio l'accesso in deroga sia solo per l'accompagnamento di ospiti con prenotazione alberghiera confermata, limitatamente ai tempi di check-in o check-out. In tutti gli altri casi devono rispettare le limitazioni attualmente in vigore per il traffico ordinario.".
La proposta ha l'obiettivo di un primo riequilibrio dell'accesso al territorio, alleggerendo la pressione sulle infrastrutture e difendendo la qualità dell'offerta turistica. "Paradossalmente, con il sistema attuale di targhe alterne sono penalizzati i turisti stanziali, che soggiornano e investono tempo e risorse sul territorio per visitarlo in maniera sostenibile, mentre nulla frena i flussi giornalieri che generano il maggiore impatto. Una regolamentazione in tal senso può rappresentare il primo passo verso una pianificazione più ampia, condivisa e sostenibile. Sappiamo che il quadro è molto complesso in generale, ma questa può essere una prima, importante risposta in attesa di due strumenti oramai imprescindibili: ZTL e DMO territoriale".
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