Tu sei qui: Economia e Turismo«Caos totale a Positano»: ma il vero problema è il mordi e fuggi!
Inserito da (Admin), venerdì 8 agosto 2025 12:42:02
di Massimiliano D'Uva
Con l'età si diventa ripetitivi, il preconcetto diventa paradigma e, dopo una certa età ci si stanca anche di parlare (o di scrivere, come in questo caso).
L'odio ingaggia più dell'amore e la moda di questa estate è infangare la Costa d'Amalfi per gli stessi problemi che noi cittadini residenti denunciamo da anni, (leggi prigionieri in casa nostra scritto nel 2022). Assistiamo quotidianamente a sfoghi di influencer e sedicenti tali, stupiti per il costo della vita così alto, per aver pagato troppo il parcheggio, troppo una pizza, troppo un gelato al limone. E ancora per aver trovato troppo traffico, troppe persone, troppi pochi servizi.
La verità è che i costi del comparto sona saliti alle stelle, non si trova manodopera, i servizi sono insufficienti già solo per noi che viviamo in Costiera Amalfitana tutto l'anno e che subiamo lo stress del nostro territorio violentato quotidianamente da migliaia di avventori. Ciliegina sulla torta, nella maggior parte dei casi noi paghiamo gli stessi prezzi dei "turisti" mordi e fuggi.
La denuncia di una turista americana, Regina Simmons, finisce sui media internazionali e riaccende il dibattito sull'overtourism in Costiera Amalfitana. In un'intervista al Mirror, la viaggiatrice ha raccontato di aver trovato, durante una gita di un giorno, una Positano "da film dell'orrore", soffocata da folle "spalla a spalla" in ogni vicolo, al punto da dover cercare rifugio in un ristorante per "fare un piano di sopravvivenza". Tutto vero e documentato con foto e video.
Simmons, in vacanza in Italia con la famiglia, aveva soggiornato a Sorrento, che ha definito "molto più vivibile", per poi raggiungere Positano in giornata. Proprio qui si inserisce il nodo cruciale: la pressione di migliaia di visitatori giornalieri che, partendo da Sorrento e da altre località limitrofe, riversano ogni mattina fiumi di turisti nei borghi della Costiera, oltrepassando ampiamente qualsiasi capacità ricettiva e logistica.
Sorrento, città di circa 15.000 abitanti in provincia di Napoli, vanta da sola una capacità ricettiva superiore all'intera Costiera Amalfitana. Gran parte della sua promozione turistica si fonda proprio sull'immagine di Amalfi, Ravello e Positano, mete esclusive, distanti e difficili da raggiungere, ma presentate come "a portata di mano" per il turista che sceglie un soggiorno a Sorrento, attratto da tariffe mediamente più accessibili. Il risultato è che, mentre Sorrento incassa pernottamenti e spese dei visitatori, i piccoli comuni della Costiera subiscono l'impatto ambientale e sociale di un turismo giornaliero massivo, con strade intasate, servizi al collasso e perdita di qualità dell'esperienza.
La testimonianza della turista americana, che sui social si aspettava un luogo "vuoto e tranquillo" e si è trovata immersa in un mare di folla, riflette un problema di percezione, alimentato da immagini patinate e strategie di marketing poco trasparenti. "Se è di tendenza sui social media, tutti vogliono fare la stessa cosa, me compresa", ha ammesso Simmons, ricordando quanto il filtro digitale possa falsare la realtà.
L'episodio è l'ennesimo campanello d'allarme per amministrazioni e operatori locali: senza una regolamentazione più incisiva sugli accessi e una redistribuzione dei flussi, il rischio è quello di svuotare di senso l'idea stessa di "meta esclusiva".
Amalfi e Positano, ma anche Ravello, Minori e gli altri comuni che compongono la Costa d'Amalfi, rischiano di diventare, paradossalmente, vittime del successo di altre località a buon mercato che contribuiscono a vendere ogni giorno a chi, in realtà, lì non soggiorna e, soprattutto, non li vive.
Fonte: New York Post
Foto: A sinistra New York Post, a destra Massimiliano D'Uva
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