Tu sei qui: Economia e TurismoAccordo sui dazi con gli USA, Prandini (Coldiretti): «Con i dazi al 15% occorrono interventi dell'UE»
Inserito da (Admin), mercoledì 30 luglio 2025 16:06:06
L’accordo siglato tra Unione Europea e Stati Uniti sui dazi commerciali rappresenta un primo passo positivo nella direzione del dialogo, ma non è esente da criticità. A sostenerlo è Ettore Prandini, presidente nazionale di Coldiretti, che interviene per commentare l’intesa raggiunta tra Bruxelles e Washington sul fronte agroalimentare.
«L’accordo con tariffe al 15% è sicuramente migliorativo rispetto all’ipotesi iniziale del 30%, che avrebbe causato danni fino a 2,3 miliardi di euro per i consumatori americani e per il Made in Italy agroalimentare - ha dichiarato Prandini –. Tuttavia, il nuovo assetto tariffario avrà impatti differenziati tra i settori e dovrà essere accompagnato da compensazioni europee per le filiere più penalizzate, soprattutto considerando la svalutazione del dollaro».
Uno degli elementi centrali sarà l’elenco ufficiale dei prodotti a dazio zero, su cui Coldiretti rivolge un appello chiaro alla Commissione europea: «Ci auguriamo – ha aggiunto Prandini – che vi rientri anche il vino, che rischia altrimenti di subire un colpo molto pesante sul mercato statunitense».
Sul piano strategico, Coldiretti rinnova l’impegno a difendere il modello produttivo europeo, fondato su elevati standard qualitativi e normativi. «L’Unione Europea – ribadisce il presidente – deve continuare a difendere con fermezza il sistema delle Indicazioni Geografiche, presidio culturale ed economico che garantisce qualità e origine dei nostri cibi».
Anche il segretario generale di Coldiretti, Vincenzo Gesmundo, ha evidenziato l’importanza dell’intesa come segnale di distensione, ricordando come l’associazione abbia sempre sostenuto la via dell’accordo per uscire dall’incertezza che stava frenando le imprese. «Gli Stati Uniti – ha spiegato – rappresentano un mercato strategico, ma anche un terreno fertile per il fenomeno dell’italian sounding. In un contesto invaso da imitazioni come parmesan e romano cheese, è necessaria un’azione strutturata per promuovere il vero agroalimentare italiano, contrastando un danno economico stimato in oltre 40 miliardi di euro all’anno».
Se da un lato, dunque, l’accordo sui dazi segna un punto a favore del dialogo transatlantico, dall’altro la battaglia per la tutela del Made in Italy resta aperta. Coldiretti invoca una strategia europea chiara, mirata e continua per rafforzare le filiere d’eccellenza e difendere il patrimonio agroalimentare italiano sui mercati internazionali.
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