Tu sei qui: Echi e FavilleUna tesi sul Limone Costa d'Amalfi: per Adele Del Pizzo di Maiori laurea in Marketing e Comunicazione alla IULM di Milano
Inserito da (admin), sabato 9 novembre 2019 16:25:55
"Proprietà intellettuale, tutela di tracciabilità e tradizioni alimentari: il limone Costa d'Amalfi" è il titolo della tesi discussa lo scorso 6 novembre alla IULM di Milano da Adele Del Pizzo presso cui ha conseguito la laurea magistrale in
IULM in Marketing, Consumi e Comunicazione.
Il presente elaborato nasce con l'intenzione di operare una connessione fra tematiche apparentemente eterogenee e che sono poste in evidenza già a partire dal titolo dello stesso, ovvero la proprietà intellettuale, la tutela della tracciabilità e delle tradizioni alimentari. Il punto di partenza del nostro percorso è stato uno dei tratti distintivi del nostro Paese: il cibo e l'elevata qualità che lo contraddistingue, ponendo inizialmente l'attenzione sulla necessità di tutelare il valore del cibo italiano, nonché di tutte quelle produzioni che rientrano nei Regimi di qualità e che sempre più spesso vediamo colpite da frodi. A non lasciare lo studio solo in campo teorico ci ha pensato una delle eccellenze italiane: il limone della Costa d'Amalfi, affinché l'intero discorso potesse risultare più immediato, comprensibile e, soprattutto, concreto. Partendo dai limoni della Costiera Amalfitana, sono state dunque poste in evidenza, dapprima, le modalità attualmente esistenti per la verifica e l'accertamento della provenienza dei prodotti agro-alimentari e, in generale degli alimenti.
Successivamente, grazie al supporto di prove empiriche, è stata proposta la possibilità di utilizzare e integrare fondamentali modalità di verifica analitiche, ricorrendo alle analisi di tracciabilità combinata. Tale tipologia di verifica consente di contribuire in maniera inequivocabile all'identificazione della provenienza di un prodotto agro-alimentare, al fine di ridurre sempre più il fenomeno delle frodi alimentari. In tale contesto, trova perfettamente spazio la tecnologia blockchain, come strumento di totale trasparenza agli occhi di produttori e consumatori, per garantire sicurezza alimentare e di filiera. La scelta del limone Costa d'Amalfi è dovuta non solo, al fatto di essere un prodotto italiano di elevata qualità, ma soprattutto per la secolare tradizione che contraddistingue il suo metodo di coltivazione.
La coltivazione dei limoni in Costiera Amalfitana risale, infatti, a tempi molto antichi, divenendo, di fatto, uno dei tratti caratteristici dell'identità del luogo e della sua comunità. Da qui, lo spunto per addentrarsi in un altro terreno, quello della proprietà intellettuale. Grazie al supporto della letteratura impiegata, partendo dal concetto di proprietà intellettuale e della funzione di tutela da essa svolta, si è giunti al concetto chiave che sposa in modo coerente l'obiettivo di questa tesi: il Patrimonio Culturale Immateriale, che costituisce l'ambito di competenza in grado di poter garantire la tutela e la salvaguardia di una tradizione secolare e identitaria come quella della coltivazione del limone Costa d'Amalfi e, volendo fare un discorso di più ampio respiro, delle tradizioni agro-alimentari italiane. Infine, è sembrato doveroso, considerata la presente sede, tentare di integrare le modalità di verifica analitiche della provenienza geografica di un prodotto con la capacità di tutela del Patrimonio Culturale Immateriale per una tradizione diventata parte integrante dell'identità di un luogo, al fine di realizzare un nuovo marchio. In particolare, lo sviluppo del consorzio a marchio collettivo: Limò.
L'impronta della Costiera nasce per riunire i piccoli e "grandi" produttori locali, attribuendo valore alle loro produzioni e facendo sì che il consumatore sia in grado di riconoscerlo. La strategia pensata per Limò sfrutta, in primis, le potenzialità di una Terra altamente turistica, ma si apre anche alle possibilità commerciali al di fuori dei confini campani attraverso l'online, nonostante non sia il canale di vendita preferenziale.
Limò rappresenta l'unione di due mondi, quello della proprietà intellettuale e quello della tracciabilità combinata, solo apparentemente differenti, poiché esso costituisce l'esempio concreto di come un brand, la sua strategia e la sua comunicazione, relazionandosi sempre di più al mondo della proprietà intellettuale, possano creare insieme qualcosa di nuovo con radici solide, un significato profondo e, soprattutto, difendibile. In ultimo, Limò intende essere, senza dubbio, un brand nuovo, ma per proteggere e salvaguardare una tradizione "antica", di alto valore e grande fatica. Pertanto, spetta a noi essere in grado di conservarla, preservarla e mantenerla viva.
Per Adele, tra le migliori energie della Costiera, è questo un traguardo raggiunto con passione e abnegazione. Per la soddisfazione di papà Mario e mamma Antonella, dei fratelli Simone e Raffaele, con i nonni Giuseppina, Carmine e Filomena e il resto della famiglia che non le hanno fatto mai mancare il loro sostegno in questa avventura.
E noi del Vescovado non possiamo che augurare alla dottoressa Adele Del Pizzo i migliori successi professionali e personali.
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