Tu sei qui: CronacaSorrento, Coppola rompe il silenzio: «Erano gli imprenditori ad avvicinarmi»
Inserito da (Redazione il Vescovado Notizie), mercoledì 1 ottobre 2025 08:55:34
SORRENTO - Dopo mesi di silenzio, Massimo Coppola ha deciso di parlare. L'ex sindaco di Sorrento, arrestato a maggio e rimasto in carcere a Poggioreale per tutta l'estate, ha reso dichiarazioni ai pm lo scorso settembre, assistito dai legali Bruno Larosa e Gianni Pane. A riportarlo è il quotidiano Metropolis.
Secondo la sua versione, il cosiddetto "sistema Sorrento" non sarebbe stato gestito dal Comune, ma sarebbe nato dal mondo imprenditoriale. «Non era l'amministrazione ad avvicinare le imprese, ma il contrario», avrebbe spiegato ai magistrati. Una ricostruzione che la Procura di Torre Annunziata sta ora valutando, concedendo a Coppola i domiciliari nel Lazio mentre proseguono verifiche e riscontri.
L'episodio più delicato resta quello che ha portato all'arresto dell'ex primo cittadino: la cena con l'imprenditore che gestiva il servizio di mensa scolastica e la busta di denaro trovata nello zaino da parte dei finanzieri. Per l'accusa, un chiaro segnale di un patto corruttivo legato ad appalti pilotati. Coppola, invece, ha sostenuto che l'appalto in questione fosse la prosecuzione di un contratto già affidato allo stesso imprenditore in passato, con un'unica modifica legata a norme più recenti.
L'ex sindaco ha inoltre ricondotto la collaborazione dell'imprenditore con gli inquirenti a un episodio preciso: la mancata autorizzazione da parte del Comune alla realizzazione di una buvette nell'area dell'ex eliporto Le Tore. A ciò si sarebbero aggiunti i controlli richiesti dalle famiglie sulle mense scolastiche, dopo la vicenda delle larve nei pasti a Massa Lubrense. «A Sorrento - ha ricordato Coppola - non furono riscontrate irregolarità».
Nelle dichiarazioni riportate da Metropolis, Coppola avrebbe sottolineato che il sistema non sarebbe stato circoscritto a Sorrento. Racconta infatti di essere stato messo in guardia da un collega sindaco, che avrebbe rifiutato un imprenditore presentatosi con una busta di denaro.
Quanto alle somme finite al centro dell'inchiesta, Coppola ha negato l'arricchimento personale. Quelle risorse, ha detto, sarebbero state destinate da un lato a fronteggiare un ricorso per ineleggibilità di un candidato sindaco, dall'altro a sostenere la campagna elettorale del 2026.
Ora spetterà ai magistrati valutare la tenuta di questa nuova versione, incrociando documenti, testimonianze e prove. La ricostruzione fornita dall'ex sindaco aggiunge ulteriori sfumature a un'indagine che mira a fare luce, passo dopo passo, sugli ultimi anni della vita pubblica sorrentina.
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